Le esercitazioni congiunte di Seul e Washington in uno scenario in evoluzione
Tra le numerose attività addestrative annuali, Corea del Sud e Stati Uniti svolgono tre principali esercitazioni congiunte: la Key Resolve, la Foal Eagle, alla fine di febbraio/inizi di marzo, e la Ulchi Freedom Guardian in estate, con lo scopo principale di sviluppare il cosiddetto concetto operativo 4D (detect, disrupt, destroy, defend) contro le minacce missilistiche della Corea del Nord.
La “Key Resolve”, di solito dura 10 giorni e inizia contemporaneamente all’esercitazione sul campo conosciuta come “Foal Eagle”, della durata di circa 50 giorni che vede coinvolti decine di migliaia di soldati (lo scorso anno 17.000 soldati statunitensi e più di 300.000 sudcoreani).
La “Ulchi Freedom Guardian” è una delle più grandi esercitazioni annuali di posto comando al mondo. Si svolge con lo spirito del Trattato di Mutua Difesa tra Seoul e Washington, firmato il 1° ottobre 1953. Le attività evidenziano la partnership storica e duratura tra i due paesi e l’impegno per la difesa del territorio sudcoreano garantendo la pace e la sicurezza regionale.
Le attività addestrative forniscono un’opportunità inestimabile per valutare, formare e migliorare il coordinamento e le procedure comuni, i piani e i sistemi necessari per la conduzione di operazioni di emergenza da parte della Repubblica di Corea e delle forze USA. Il Comando delle forze combinate ROK/US è stato istituito nel novembre 1978 con il solo scopo di dissuadere atti di aggressione contro la Repubblica di Corea.
Quest’anno, le manovre annuali sarebbero state rinviate fino a dopo la fine delle Olimpiadi invernali e Para-olimpiadi di PyeongChang (18 marzo).
Molti prevedono che Seoul e Washington comincino le attività addestrative non molto tempo dopo gli eventi sportivi anche se USA e Corea del Sud non hanno confermato un calendario specifico o altri dettagli, aprendo la possibilità a un ulteriore rinvio oltre aprile.
La Corea del Nord ha a lungo esortato gli alleati a interrompere le loro esercitazioni militari congiunte, considerate come una prova generale per un attacco nei suoi confronti.
Cina e Russia supporterebbero la Corea del Nord sulla questione, sostenendo che questa potrebbe essere una buona strada per allentare le tensioni sulla penisola.
Il ministero della difesa sudcoreano ha dichiarato che la Corea del Sud e gli Stati Uniti, nel 2018, continueranno a lavorare insieme per migliorare la loro strategia di deterrenza e per preparare la transizione del controllo operativo, in tempo di guerra, delle forze armate sudcoreane da Washington a Seoul.
Gli alleati hanno un accordo sulla transizione OPCON (Operational Control) “basata sulle condizioni” della futura struttura di comando combinata che sostituirà il Comando delle forze combinate, attualmente guidato da un generale dell’esercito americano a quattro stelle e da un generale sudcoreano a tre stelle come vice comandante.
Il ministero ha anche detto che esplorerà i modi per implementare una partnership win-win della strategia Indo-Pacifico dell’amministrazione Trump e della politica di difesa della Corea del Sud. Il presidente sudcoreano Moon Jae-in è impegnato a completare il programma il prima possibile, prerequisito per il trasferimento del controllo operativo di guerra (OPCON) dagli Stati Uniti alle sue truppe. La Corea del Sud avrebbe dovuto riavere l’OPCON (Operational Control) alla fine del 2015. Nel 2012, Seoul aveva chiesto che il trasferimento Opcon, previsto per dicembre 2015, venisse ritardato ancora una volta.
La richiesta era stata motivata dal terzo test nucleare nordcoreano all’inizio del 2013, che aveva modificato la situazione nella penisola coreana. L’esercito degli Stati Uniti ha il controllo operativo delle forze militari della Corea del Sud dalla guerra di Corea nel 1950, e ha dato il controllo in tempo di pace a Seoul nel 1994, lasciando solo aperta la questione in caso di guerra.
Come parte di una riforma della difesa che conduce verso forze armate più agili e più potenti, l’Esercito ha in programma di creare, nel suo comando operativo a terra e nelle sue divisioni in prima linea, unità da combattimento “dronebot” (droni robot).
(La Corea del Nord potrebbe avere 1.000 droni capaci di trasportare armi esplosive, chimiche o biologiche.)
La Marina lancerà una nuova flotta di spedizione guidata da un cacciatorpediniere Aegis KDX-III, che affiancherà quelle esistenti. Il Corpo dei Marines sta spingendo per la creazione di una propria unità aerea per il 2021.
L’Air Force introdurrà due veicoli aerei senza equipaggio RQ-4 Global Hawk nel 2018, in base a un contratto del 2014 con gli Stati Uniti, e altri due arriveranno il prossimo anno.
La scorsa settimana, il ministero del commercio sudcoreano avrebbe dichiarato che aumenterà il budget di ricerca e sviluppo (R&S) per la cooperazione tecnologica in materia di difesa tra civili e militari, per favorire lo sviluppo di equipaggiamenti e sistemi di armi ad alta tecnologia. Il piano di base sullo sviluppo congiunto della tecnologia di difesa sarebbe stato confermato da un comitato scientifico nazionale, il budget di R&S passerebbe dai 124,3 milioni di dollari del 2017 a circa 186 milioni di dollari entro il 2022.
Il budget è finalizzato a potenziare lo sviluppo di tecnologie avanzate di difesa che utilizzano la robotica, i droni, l’intelligenza artificiale e le tecnologie 3D.
Secondo il piano, la difesa e gli istituti civili saranno in grado di condividere tecnologie e brevetti di base nella fase di R&S e di facilitare progetti comuni.
Foto AP, Yonhap, Reuters e AFP
Elvio RotondoVedi tutti gli articoli
Nato a Cassino nel 1961, militare in congedo, laureato in Scienze Organizzative e Gestionali. Si occupa di Country Analysis. Autore del Blog 38esimoparallelo.com, collabora con il Think Tank internazionale “Il Nodo di Gordio”. Alcuni suoi articoli sono stati pubblicati su “Il Giornale.it", “Affari Internazionali”, “Geopolitical Review”, “L’Opinione”, “Geopolitica.info”.