Shanghai Cooperation Organization: il bilancio del contrasto al terrorismo islamico
I paesi della Shangai Cooperation Organization (SCO) avrebbero sventato negli ultimi cinque anni oltre 600 crimini terroristici, eliminati oltre 500 campi di addestramento dei terroristi e ostacolata l’attività di oltre 2.000 membri di organizzazioni terroristiche internazionali.
Negli ultimi due anni i progetti congiunti sul cyberspazio dei paesi della SCO hanno permesso di eliminare oltre 100.000 siti web contenenti oltre quattro milioni di dati terroristici ed estremisti o limitato l’accesso a tali siti Web e fermato l’attività di 360 membri di gruppi terroristi e estremisti religiosi online, secondo quanto ha affermato Il Segretario generale della SCO Rashid Alimov (nella foto sotto).
Questo è quanto emerso il 4 maggio, a Dushanbe (Tagikistan), dove si è svolta una conferenza ad alto livello sugli sforzi per combattere il terrorismo e l’estremismo (di matrice per lo più islamica), che ha coinvolto oltre 400 delegati di 46 paesi e organizzazioni internazionali, compresa la SCO.
Alimov nel suo intervento durante la riunione plenaria ha detto che “il terrorismo internazionale e l’estremismo rimangono questioni urgenti di grande preoccupazione nonostante l’espansione degli sforzi collettivi per contrastare questi pericolosi sviluppi contemporanei”, osservando che l’ormai collaudata Convenzione di Shanghai sulla lotta contro le forze terroristiche ha dimostrato la sua efficacia.
Alimov si è concentrato sull’elevato livello degli sforzi congiunti coordinati delle forze dell’ordine degli Stati membri della SCO per smascherare, prevenire e contrastare minacce terroristiche ed estremiste. La SCO attribuisce inoltre grande importanza al regolare svolgimento delle esercitazioni congiunte di antiterrorismo dei servizi speciali, nonché alle manovre militari della missione di pace”.
Dal 22 al 29 agosto è prevista l’esercitazione denominata “Peace Mission-2018”, nella regione di Chelyabinsk, in Russia, che vedrà anche la partecipazione della Cina e degli altri paesi appartenenti alla SCO.
Alimov ha evidenziato il ruolo e l’importanza della struttura antiterroristica regionale della SCO che aggiorna regolarmente i database sulle organizzazioni terroristiche ed estremiste e il database di ricerca comune delle persone coinvolte in attività terroristiche.
In tale contesto, ha aggiunto che la Convenzione della SCO sulla lotta all’estremismo, firmata nel 2017, e la Convenzione di Shanghai sulla lotta al terrorismo, al separatismo e all’estremismo mirano a rafforzare il quadro di diritto internazionale per far fronte alle nuove sfide e alle minacce.
Nella convenzione del 15 giugno 2001, quando è stata adottata la Convenzione di Shanghai sulla lotta al terrorismo, al separatismo e all’estremismo, gli stati membri della SCO definirono la nozione di estremismo per la prima volta. Il documento definisce le forme di cooperazione, la natura delle informazioni oggetto di scambio e il formato per l’interazione delle autorità coinvolte.
È importante sottolineare che gli stati membri della SCO sono stati la prima organizzazione di nazioni a coordinare tale documento sulla base del consenso. Al contrario, i dibattiti delle Nazioni Unite sull’elaborazione di una convenzione comune per combattere il terrorismo sono in corso da quasi 40 anni.
Secondo Alimov, l’intera comunità internazionale deve congiungere gli sforzi per combattere efficacemente il terrorismo internazionale e l’estremismo. “La SCO si concentra su una cooperazione estesa con le Nazioni Unite e sostiene gli sforzi concordati SCO-ONU per contrastare le sfide comuni e le minacce alla sicurezza, per aiutare ulteriormente un ampio dialogo e una cooperazione internazionale basata su principi di diritto internazionale generalmente riconosciuti e sulla Carta delle Nazioni Unite, così come nell’esecuzione delle pertinenti risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite “.
La Dichiarazione di Dushanbe è stata approvata al termine della conferenza. Il governo del Tagikistan aveva organizzato la conferenza internazionale ad alto livello in cooperazione con l’ONU, l’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE) e l’Unione europea (UE).
La Shanghai Cooperation Organization è stata costituita nel 2001 da Cina, Kazakistan, Kirghizistan, Russia, Tagikistan e Uzbekistan. Questi paesi, con l’eccezione dell’Uzbekistan, facevano già parte dello Shanghai Five (“club” fondato nel 1996), noto come il Gruppo di Shanghai. Dopo l’adesione dell’Uzbekistan, nel 2001, i membri dell’organizzazione decisero di cambiarne il nome con quello attuale.
Ora il gruppo ha otto membri a pieno titolo, tra cui India e Pakistan mentre altre quattro nazioni hanno ricevuto lo status di “osservatore” (Afghanistan, Bielorussia, Iran e Mongolia) e altre sei sono partner “di dialogo” (Azerbaijan, Armenia, Cambogia, Nepal, Turchia e Sri Lanka).
Foto SCO e TASS
Elvio RotondoVedi tutti gli articoli
Nato a Cassino nel 1961, militare in congedo, laureato in Scienze Organizzative e Gestionali. Si occupa di Country Analysis. Autore del Blog 38esimoparallelo.com, collabora con il Think Tank internazionale “Il Nodo di Gordio”. Alcuni suoi articoli sono stati pubblicati su “Il Giornale.it", “Affari Internazionali”, “Geopolitical Review”, “L’Opinione”, “Geopolitica.info”.