Si consolida l’influenza di Mosca in Africa
Cooperazione militare e “istruttori”, accordi sulle armi e investimenti: la Russia sta tornando in Africa dopo anni di inattività e ora punta a rivaleggiare con i Paesi europei e persino con la Cina, dicono gli analisti.
Mosca ha lavorato duramente negli ultimi tre anni per rafforzare la sua posizione in Africa, una strategia che sembra aver accelerato negli ultimi mesi, aggiungono gli osservatori.
Lo sforzo è più importante è nella Repubblica Centrafricana, un Paese estremamente povero e instabile.
Dall’ inizio dell’anno, la Russia ha fornito armi all’esercito della Repubblica Centrafricana dopo aver ottenuto l’autorizzazione delle Nazioni Unite a farlo e fornisce sicurezza al presidente Faustin-Archange Touadera (nella foto d’apertura col Presidente russo Vladimir Putin) , il cui consigliere per la sicurezza è russo.
Ha anche inviato cinque ufficiali militari e 170 civili come “istruttori” per le forze armate locali, anche se queste sono già state addestrate dall’ Unione europea: i consiglieri militari potrebbero essere contractors del gruppo Wagner le cui forze avrebbero già combattuto in Siria.
La Russia sta aumentando l’export di armi in Africa: ne firnisce al Camerun per la lotta con i jihadisti di Boko Haram e ha stretto delle alleanze militari con la Repubblica Democratica del Congo (RDC), il Burkina Faso, l’Uganda e l’Angola (tradizionalmente tra i maggiori clienti dell’industria della difesa russa) e la cooperazione sull’ energia nucleare con il Sudan.
Inoltre, sul piano economico, Mosca coopera con le industrie minerarie dello Zimbabwe e della Guinea, settori in cui si pone come concorrebnte della Cina che da tempo ha importanti concessioni minerarie in Africa.
In Libia i russi hanno siglato due anni or sono un accordo di cooperazione militare (siglato a bordo della portaerei Admiral Kuznetsov in navigazione nel Mediterraneo) con l’Esercito Nazionale Libico del generale Khalifa Haftar (foto a lato).
E sebbene rimanga in coda alle priorità della politica estera della Russia, l’Africa “sta iniziando a guadagnare più importanza”, ha affermato Dmitry Bondarenko dell’Accademia delle Scienze russa.
“Dal 2014 e l’annessione della Crimea, la Russia è in conflitto con l’Occidente e dimostra apertamente il suo desiderio di diventare di nuovo un potere globale, quindi non può ignorare questa parte del globo”.
Un interesse, ha aggiunto, minore per guadagno economico e più invece per “avanzamento politico”.
Del resto la massiccia presenza du ministri della Dufesa e di Capi di stato mnaggiore afrycani alla Conferenza Internbazionale sulla Sicurezza di Mosca (MCIS) dell’aprile scorso conferma il rinnovsatyo interesse della Ruissia verso l’Africa come anche l’attenzione con cui gli africani guardano a Mosca per bilanciare da un lato le pressioni dell’Occidente e dall’altro l’invadenza cinese.
Il recente memorandum d’intesa (MoU) firmato dal segretario esecutivo della Comunità di sviluppo dell’Africa australe (SADC), Stergomena Tax e da Dmitty Shugaev, direttore del Servizio federale russo per la cooperazione militare e tecnica, a margine del recente vertice dei BRICS in Sud Africa, rilancia il ruolo militare di Mosca anche nell’Africa del Sud.
La SADC afferma che l’intesa promuoverà la cooperazione tra il blocco regionale e la Russia e migliorerà la capacità di partecipare e contribuire al mantenimento della pace e della sicurezza a livello regionale e internazionale.
“Le parti coopereranno nelle aree tecnologiche e tecniche militari, in particolare nei campi della produzione congiunta, della ricerca, dello sviluppo e del trasferimento tecnologico, oltre che nella formazione militare”, ha detto. Shugaev aggiungendo che la firma del MoU “crea le basi per sviluppare l’interazione multilaterale nella sfera militare e tecnica tra la Federazione Russa e i paesi africani”.
(con fonte AGI/AFP e Defenceweb)
Foto: Cremlino, Sukhoi, AFP, SADC e BBC
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