Facebook come “agenzia di viaggi” per i trafficanti di esseri umani
di Pierluigi Bussi
I trafficanti di migrati utilizzano Facebook come una sorta di agenzia di viaggi per pubblicizzare i propri servizi e stabilire contatti con i possibili clienti. Lo ha denunciato la National Crime Agency (NCA) britannica,
Si è accertato che i trafficanti di esseri umani da tempo usano il social network per proporre barche, mezzi di trasporto o documenti ai migranti che vogliono attraversare il Mar Mediterraneo per raggiungere l’Europa. Tanto che l’Agenzia ha scoperto oltre 800 pagine di Facebook gestite da criminali e legate al fenomeno.
Per il vicedirettore dell’NCA Tom Dowdall (nella foto a lato), intervistato da The Evening Standard, chi sceglie di intraprendere il viaggio verso l’Europa “è attratto verso la morte da un’applicazione attiva sette giorni a settimana” rivelando che la maggior parte dei 1.500 migranti morti quest’anno nel tentativo di attraversare il Mediterraneo erano stati reclutati attraverso Facebook.
La National Crime Agency britannica ha spiegato come ha scoperto il fenomeno. “I primi indicatori sono state le barche nel Mediterraneo e nell’Egeo – ha aggiunto Dowall – uniti al fatto che i gruppi criminali usano Facebook per comunicare con i clienti e indicare loro dove andare per imbarcarsi”. Con frasi esplicite come “fatti trovare in quel luogo a una certa ora per salire sull’imbarcazione”.
Si ritiene che l’immigrazione organizzata e il traffico di migranti siano attività faccia a faccia – ha precisato -, ma non è completamente vero. C’è un uso significativo dei social media e dei siti Internet”. I servizi – dai documenti personali ai visti, fino ai “passaggi su gommoni e barconi” – non sono pubblicizzati solo sul Dark Web ma anche sulla rete in chiaro per aumentare il bacino di possibili clienti.
Per Dowall la siocietà Facebook non sta facendo abbastanza per bloccare il traffico di migranti che passa dalle sue pagine. “I grandi providers hanno a disposizione la tecnologia per sviluppare i giusti algoritmi – ha sottolineato il vice direttore della NCA – al fine di intensificare le pagine a rischio. Non stanno procedendo nel modo che vorremmo”. La risposta del social media non si è fatta attendere. “Il traffico di esseri umani è illegale e qualsiasi post, pagina o gruppo che coordina questa attività pertanto non è consentito su Facebook – ha affermato un portavoce.
Lavoriamo a stretto contatto con l’Europol, per identificare, rimuovere e segnalare queste attività illegali e stiano costantemente migliorando le capacità di identificare contenuti che violano le sue regole. Tra queste, raddoppiando il nostro safety and security team arrivato a 20.000 elementi e investendo in tecnologia”.
Foto Frontex. BT e AFP
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