I QAEDISTI IN IRAQ CON LE ARMI DELLA CIA PER I RIBELLI SIRIANI
Le armi croate acquistate l’anno scorso dall’Arabia Saudita per armare i ribelli siriani che combattono il regime di Bashar Assad sono finite “misteriosamente” nelle mani dei jihadisti dello Stato Islamico di Iraq e Levante (ISIS) che le impiega nell’offensiva che ha portato in pochi giorni alla conquista di quasi tutto ilo Nord Iraq e per l’attacco a Baghdad. Come riportano alcuni media di Croazia e Serbia, infatti, nella rete web è possibile trovare foto di combattenti dell’ISIS armati di lanciagranate RBG-6 (nella foto d’apertura), i lanciarazzi anti-carro M79 Osa e il cannone senza rinculo M60, tutte forniture croate a suo tempo fornite ai ribelli siriani con un ponte aereo tra Croazia e Giordania che secondo alcune fonti avrebbe trasportato anche armi dell’Est Europa di diversa provenienza.
Secondo il quotidiano di Zagabrese Jutarnji List , il materiale attualmente utilizzato dai qaedisti in Iraq è stato in gran parte inviato direttamente in Siria per mezzo di 75 voli civili partiti dall’aeroporto Internazionale di Zagabria. Questi trasporti, avvenuti nel corso del 2012 e del 2013, sarebbero consistiti in circa 3 mila tonnellate di armi e munizioni raccolte grazie all’aiuto determinante degli Stati Uniti, interessati ad appoggiare le fazioni “sotto controllo” e impegnate nella guerra contro Assad. Il supporto della CIA al flusso clandestino di armi dirette ai ribelli siriani non è un mistero ed è già stato più volte segnalato da dettagliati reportage dei media statunitensi da Turchia e Giordania, retrovie strategiche per i rifornimenti e l’addestramento degli insorti siriani.
Aiuti che evidentemente non hanno raggiunto solo le formazioni “moderate” o filo occidentali. Sebbene già nei primi mesi seguenti all’inizio di queste “spedizioni” fossero giunte informazioni secondo cui il materiale era finito nelle mani di gruppi estremisti, l’operazione continuò senza interruzioni. Fra le fazioni beneficiarie degli aiuti provenienti dalla Croazia, sarebbero annoverabili i salafiti di Ahrar al-Sham, l’Esercito Siriano Libero e ovviamente l’ISIS.
Già nel marzo 2014, comunque, il blogger inglese Eliot Higgins aveva mostrato sul suo sito internet prove fotografiche secondo cui il materiale destinato al fronte anti-Assad era giunto in Iraq e veniva regolarmente utilizzato dall’ISIS contro le forze governative irachene. Le foto mostravano i lanciarazzi M79 Osa e lanciagranate RBG-6.
Secondo Higgins poiché nessun stato dell’area utilizzava tali armi, era logico pensare che queste dovevano per forza provenire direttamente dalla vicina Siria ed essere quindi state comprate dall’Arabia Saudita e smistate attraverso la Giordania. La fornitura di armi croate all’ISIS lascia aperti molti dubbi circa il “doppio gioco” dei sauditi e forse anche degli statunitensi nell’armare e sostenere sottobanco gruppi jihadisti e qaedisti che ufficialmente Riad e Washington dicono di voler combattere.
E’ singolare notare che in questo difficile momento per l’Iraq le armi croate sono in dotazione anche alle forze Governative regolari e quelle del Governo regionale dei Kurdistan, impegnate a combattere l’avanzata degli Islamisti. Come riporta Defender.hr, infatti, Baghdad l’anno scorso è stato il primo compratore straniero di pistole HS-2000 e fucili d’assalto VHS.
Foto: Brown Moses Blog, video ISIS
Luca SusicVedi tutti gli articoli
Triestino, analista indipendente e opinionista per diverse testate giornalistiche sulle tematiche balcaniche e dell'Europa Orientale, si è laureato in Scienze Internazionali e Diplomatiche all'Università di Trieste - Polo di Gorizia. Ha recentemente pubblicato per Aracne il volume “Aleksandar Rankovic e la Jugoslavia socialista”.