Una nuova base congiunta australo-statunitense in Papua Nuova Guinea
Alla fine dello scorso mese di novembre gli Stati Uniti hanno annunciato di voler collaborare con il Governo australiano per la modernizzazione della base navale di Lombrun nell’sola di Manus al largo della Nuova Guinea.
Il Vice Presidente Pence nell’ultima riunione dell’APEC(Asia-Pacific Economic Cooperation) a Port Moresby, capitale della Papua –Nuova Guinea ha infatti affermato la volontà americana di utilizzare, in accordo con Sydney, questa base navale per proteggere la sovranità ed i diritti marittimi delle isole del Pacifico Occidentale.
Appare chiaro che l’unica minaccia per queste isole ed in particolare per la Nuova Guinea venga dalla sempre più conclamata espansione marittima della Cina.
La rimessa in funzione del sistema portuale di Lombrun, su cui l’Australia ha già investito alcuni milioni di dollari, consentirebbe infatti sia un miglior sostegno logistico ai quattro nuovi pattugliatori (PPB) della classe “Guardian” recentemente donati dagli australiani alla Papua- Nuova Guinea sia l’eventuale supporto ad unità maggiori australiane ed americane operanti nell’area pacifica a nord dell’Indonesia nel cosiddetto Mare di Bismarck.
Questa aerea strategica vicina alle Isole Salomone ha visto una intensa lotta tra gli Alleati ed i Nipponici nel corso della Seconda Guerra Mondiale e rappresenta l’importante antemurale difensivo settentrionale per il territorio continentale australiano. L’isola di Manus è la più grande delle isole dell’Arcipelago dell’Ammiragliato a nord della Nuova Guinea.
Relativamente poco abitata, fu occupata da giapponesi nel 1942 ed utilizzata come loro base militare sino al 1944, quando caduta in mano alleata fu impiegata come base avanzata della British Pacific Force sino al termine del conflitto e successivamente divenne un centro di detenzione australiano, chiuso solo recentemente con un provvedimento governativo del primo ministro di Papua- Nuova Guinea.
La base navale rimasta in uso alla Royal Australian Navy dal 1950 al 1974 fu trasferita alle Papua New Guinea Defence Force, ma è oggi impiegata solo per il supporto logistico dei piccoli pattugliatori, che svolgono un modesto, pur se importante, controllo delle acque territoriali.
La decisione americana di migliorare le infrastrutture di Lombrun per consentire l’accosto di unità maggiori quali LHD e fregate appare quindi come un’importante rivalutazione strategica dell’isola intesa anche ad evitare proposte cinesi di costruirvi un porto commerciale con l’intento di migliorare la propria penetrazione politico-economica nel Pacifico Occidentale.
Dal punto di vista della strategia marittima, che ha già visto la creazione del comando americano “indo-pacifico”, la disponibilità di un buon sorgitore con acque profonde ed adeguate attrezzature logistiche, non può che migliorare il posizionamento delle forze aeronavali USA in un’area di indubbio interesse e meglio garantire l’Australia da sorprese nel nord del paese.
Foto: TheAustralian, Facebook e Australian Defence Forces
Pier Paolo RamoinoVedi tutti gli articoli
L'ammiraglio Ramoino è Vice Presidente del Centro Universitario di Studi Strategici e Internazionali dell'Università di Firenze, Docente di Studi Strategici presso l'Accademia Navale di Livorno e cultore della materia presso la Cattedra di Storia delle Relazioni Internazionali dell'Università Cattolica del S. Cuore a Milano. Dal 1982 a tutto il 1996 ha ricoperto le cattedre di Strategia e di Storia Militare dell'Istituto di Guerra Marittima di Livorno, di cui è stato per dieci anni anche Direttore dei Corsi di Stato Maggiore. Nella sua carriera in Marina ha comandato diverse unità incluso il caccia Ardito e l'Istituto di Guerra Marittima.