Il Giappone perde in mare un F-35 del reparto operativo da appena 10 giorni
Il ministero della Difesa giapponese ha reso noto che sono stati ritrovati i resti dell’aereo da caccia F-35A, scomparso nella tarda serata di ieri nell’ Oceano Pacifico.
Le operazioni delle Forze di Autodifesa e della Guardia costiera sono andate avanti durante la notte e il pilota dell’aereo risulta ancora disperso. Il caccia, decollato intorno alle 19 di ieri dalla base area di Misawa, nel nord-est del Giappone, era in volo assieme a una pattuglia con altri 3 aerei a 135 chilometri dalla base quando è sparito dal radar.
Misawa è sede del 302° Squadron (Hikotai), della Japan Sself Defemce Air Force primo reparto giapponese operativo con 13 F-35 da appena dieci giorni) dopo aver dismesso in marzo i vecchi ’F-4EJ Phantom.
Per precauzione gli altri 12 F-35 in servizio sono stati posti a terra in attesa di chiarimenti sulle cause dell’incidente. Alle ricerche hanno partecipato anche forze aeree e navali statunitensi che potrebbero cooperare anche alle operazioni di recupero del relitto, situato a circa 1.500 metri di profondità e che potrebbe attrarre la curiosità di altre potenze interessate a conoscere i segreti del cacciabombardiere.
Si tratta del secondo grave incidente per la flotta globale di F-35 (oltre 350 velivoli consegnati): il primo risale al 28 settembre 2018 e interessò un F-35B dello US Marine Corps che si schiantò nei pressi della Marine Air Station di Beaufort (South Carolina) durante un volo d’addestramento.
Al costo di circa 10miliardi di yen ad esemplare (80 milioni di euro), Tokyo prevede di acquisire 105 F-35A e 42 F-35B (questi ultimi più costosi dei velivoli in versione A) a decollo corto e atterraggio verticale, che verranno impiegati sulle unità tuttoponte della Marina e negli arcipelaghi meridionali.
Foto JSDAF e Lockheed Martin
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