Anche in Mali arrivano i contractors russi della Wagner
Durante una sessione parlamentare di novembre, il ministro della Difesa maliano, il generale Ibrahim Dahirou Dembele, aveva annunciato “l’arrivo nelle prossime settimane di soldati russi in Mali per sostenere tecnicamente” le forze armate locali, e in particolare gestore la manutenzione di due elicotteri Mi-35 consegnati da Mosca nell’ottobre 2017 (impiegati nella lotta alle milizie jihadiste) e prendere parte all’addestramento dei loro piloti.
La notizia è stata riferita dai media maliani ma da quel che è emerso l’assistenza militare alle forze di Bamako non sarebbe fornita da forze regolari russe ma dalla compagnia militare privata Wagner, già impiegata in Ucraina/Donbass, nella Repubblica Centrafricana e che si dice sia presente anche in Libia, in Sudan, Madagascar e, più recentemente, in Mozambico settentrionale.
Secondo due fonti di sicurezza separate nell’Africa occidentale sentite dall’Agenzia France Press richieste, una piccola squadra di uomini della Wagner sarebbe giunta a Bamako poche settimane fa. Una fi queste fonti ha rivelato che “la decisione di istituire un’unità Wagner in Mali è stata approvata al vertice Russia-Africa”, tenutosi a Sochi in ottobre.
Durante la guerra fredda, l’Unione Sovietica e il Mali avevano coltivato strette relazioni, dopo che Bamako aveva orientato la sua economia verso un modello di tipo “socialista collettivista” in seguito all’indipendenza dalla Francia, che oggi sospetta vi sia la crescente in fluenza russa in Africa dietro il sentimento anti-francese in aumento in molti paesi del Sahel, alcuni dei quali sembrano determinati ad abbandonare la moneta CFA garantita e controllata da Parigi.
Le preoccupazioni di Parigi e Washington per la crescente presenza militare russa in Africa attuata attraverso le società Wagner sono comprensibili nell’attuale contesto strategico ma appaiono mediaticamente ingigantite specie tenendo conto che i contractors vengono regolarmente impiegati da anni per addestrare le forze africane o gestire la manutenzione di mezzi ed equipaggiamenti dagli Stati Uniti e dalla Francia che solo nel Sahel schiera oltre 5mila militari tra Operazione Barkhane e guarnigioni schierate a tempo indeterminato in Africa Occidentale.
Solo per l’Africa Command americano (AFRICOM) operano 21 società private americane fornitrici di servizi in Africa settentrionale e Sahel a cui si aggiungano dozzine di altre compagnie francesi, britanniche ed ucraine come ha ricordato su Analisi Difesa un articolo di Pietro Orizio nell’ottobre 2018.
Immagini: Rosoboronexport, Twitter e ISW
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