Il potenziamento del Comando Forze Speciali dell’Esercito
(Aggiornato il 16 luglio 2020)
Il 13 marzo scorso il Comando delle Forze Speciali dell’Esercito si è formalmente insediato nel nuovo comprensorio militare ubicato nella parte settentrionale della grande base americana di Camp Darby.
La sobria cerimonia, resa scarna ed essenziale dalle limitazioni relative all’emergenza COVID-19, ha sancito il trasferimento alla piena disponibilità del nostro Paese di un’area di circa 34 ettari, dismessa dall’esercito americano in base ad una revisione generale delle installazioni statunitensi all’estero.
Si è trattato del coronamento di un progetto fortemente voluto e per anni tenacemente perseguito dai vertici della Forza Armata e dall’attuale comandante del COMFOSE, il Generale Ivan Caruso, il cui tratto di comando ha lascito un segno tangibile in molti aspetti dell’evoluzione delle Forze Speciali dell’Esercito.
La nuova base, che si trova all’interno del parco di Migliarino San Rossore Massaciuccoli, è stata intitolata al Tenente MOVM Dario Vitali, un ardito del IX Reparto d’Assalto della Prima Guerra Mondiale. Al suo interno, tra pinete e prati erbosi, sorgono ben distanziati numerosi fabbricati a due piani, tutti suscettibili di essere ristrutturati con relativa facilità per dare vita ad istallazioni moderne e funzionali per comandi, uffici, alloggi, palestre e servizi generali, qualcosa che raramente è dato vedere nelle caserme italiane.
I lavori infrastrutturali di adattamento erano iniziati già nel settembre dello scorso anno in previsione di un imminente trasferimento di autorità che poi, per motivi burocratici e tempistiche statunitensi, è slittato di alcuni mesi.
Superata l’impasse, i lavori sono ripresi a pieno ritmo, condotti con solerzia ed efficacia da una squadra infrastrutture e C4 dello stesso COMFOSE, che ha operato nel pieno rispetto delle limitazioni imposte dall’emergenza sanitaria per ammodernare e ripristinare i locali e per stendere chilometri di cavi ad alta connettività per le reti telefoniche ed informatiche.
Altri lavori, appaltati a ditte civili, hanno riguardato la rete idrica e quella fognaria e di smaltimento delle acque, ora totalmente indipendenti dalla restante parte della base americana.
Nei primi mesi dell’anno si sono quindi resi disponibili, oltre a palestra, mensa e posto di controllo all’ingresso carraio, i locali destinati ad ospitare il Comando con le sue varie articolazioni, in gran parte già trasferito dalla caserma Gamerra di Pisa, e due reparti da questo dipendenti di recente formazione che esamineremo di seguito: il Reparto Supporti Operazioni Speciali ed il Centro Addestramento Operazioni Speciali, anch’essi già pienamente operativi nella nuova sede .
Altri edifici del comprensorio sono in corso di ristrutturazione per renderli pienamente rispondenti alle necessità funzionali dei nuovi ospiti che giungeranno nei prossimi mesi. A breve è infatti previsto il trasferimento nel comprensorio Dario Vitali anche del 9° Reggimento d’Assalto Paracadutisti “Col Moschin” proveniente dalla caserma Vannucci di Livorno, in un primo momento il solo Battaglione Incursori ed a seguire il comando e gli altri reparti reggimentali.
Nei piani a più lungo termine il COMFOSE non nasconde poi l’ambizione di trasferire nella nuova grande base anche l’altro reggimento di Forze Speciali di stanza a Livorno, il 185° RRAO, particolarmente in sofferenza nell’attuale caserma Pisacane, angusta ed ormai fatiscente. Per la realizzazione anche di questo proposito i tempi però rischiano di allungarsi e gli ostacoli appaiono numerosi, visto che comporterebbe la necessità di costruire ex novo alcune palazzine, progetto pertanto soggetto al reperimento dei relativi fondi e delle necessarie autorizzazioni ambientali.
Come accennato è ora operativo nel nuovo comprensorio anche il Reparto Supporti alle Operazioni Speciali – RSOS, costituito formalmente il 30 ottobre 2019 e ben presto coinvolto nei lavori di ristrutturazione delle infrastrutture della base.
Il RSOS è un’unità deputata a fornire il supporto logistico di aderenza (CSS – Combat Service Support) e delle trasmissioni (Communication Information Systems – CIS) al COMFOSE, sia nell’ambito della sua normale operatività in sede che per garantire l’addestramento e la formazione comune del Comparto Operazioni Speciali dell’Esercito.
In ambito interforze il Reparto Supporti assicura inoltre il proprio sostegno al COFS, il Comando Operativo Forze Speciali, tanto in addestramento che nel caso di condotta di Operazioni Speciali, in Patria e all’estero. Il COFS può infatti essere chiamato a dare vita ed a schierare, di norma in un quadro di alleanze internazionali, uno Special Operations Component Command – SOCC, un’organizzazione di comando e controllo di livello operativo destinata a coordinare e dirigere l’azione di più Special Operations Task Group (SOTG).
A tale elemento proiettabile di comando il RSOS, tuttora in fase di potenziamento e completamento degli organici, è quindi destinato a fornire sicurezza ravvicinata ed appoggio logistico, con nuclei di commissariato, shelter bagni e docce, officina leggera, laboratorio radio ed elementi dei trasporti. Dovrà inoltre assicurare adeguate capacità nelle trasmissioni, limitatamente al livello tattico-operativo, finalizzato cioè a garantire i collegamenti tra il SOCC e gli SOTG dipendenti. I collegamenti strategici e satellitari con la madrepatria restano invece di competenza di altre unità e segnatamente dell’11° Reggimento Trasmissioni.
L’organizzazione del RSOS, comandato da un tenente colonnello, comprende le diverse sezioni del comando (Maggiorità e Personale, Logistica e OAI), la Compagnia Comando e Supporto Logistico con i plotoni comando e servizi e mantenimento e trasporti, e la Compagnia trasmissioni su due plotoni C4 (Comunicazioni, Computer Comando e Controllo).
Alimentato attualmente con personale proveniente da molteplici realtà lavorative della Forza Armata, selezionato sulla base delle specifiche professionalità possedute, in futuro diverrà unità paracadutista, a sottolineare il carattere davvero “speciale” dei suoi “logisti”.
Il Centro addestramento operazioni speciali
Il secondo reparto di recentissima costituzione inquadrato all’interno del COMFOSE e già operativo nella nuova base è il Centro Addestramento per Operazioni Speciali – CE.ADD.OS., incaricato di garantire la selezione e la formazione iniziale di tutto il personale del Comparto Operazioni Speciali dell’Esercito.
L’esigenza di uniformare la prima selezione e la formazione iniziale di tutti gli allievi, indipendentemente dal reggimento di destinazione finale, tramite la frequenza a fattor comune del Tirocinio di Selezione e del successivo Corso OBOS – Opertatore Basico per Operazioni Speciali, nasce già diversi anni or sono presso l’allora RAFOS, il Reparto Addestramento delle Forze per Operazioni Speciali del 9° Reggimento Col Moschin.
Nel tempo lo svolgimento dei corsi è stato in parte devoluto ai singoli reparti: oltre al RAFOS, le cui direttive descrivevano esattamente gli argomenti da trattare e gli obiettivi da raggiungere, l’OBOS è stato svolto anche presso il 4° Reggimento Alpini Paracadutisti ed infine al 185° RRAO.
L’esperienza maturata ha evidenziato che un tale approccio decentrato aveva in certi casi prodotto alcune aree di disomogeneità nella formazione impartita e pertanto non sempre garantiva l’acquisizione di un bagaglio di conoscenze ed attitudini totalmente condivise e sovrapponibili.
Evidenti ragioni di economia amministrativa e di accorta gestione delle risorse umane suggerivano inoltre una più spiccata standardizzazione del “prodotto addestrativo” fornito, per meglio garantire una formazione omogenea, unificare le modalità di addestramento ed elevare ancor più la preparazione di base degli allievi in vista delle successive fasi di specializzazione, devolute ai singoli reggimenti. .
E’ ancora all’attuale comandante del COMFOSE che va riconosciuto il merito di aver perseguito con tenacia il progetto di creare un apposito ente incaricato di formare in modo paritario ed unificato gli Operatori Basici per tutto il Comparto, mettendo a fattor comune esperienze e capacità senza inutili e costose duplicazioni, ma tutelando nel contempo le specificità dei singoli reparti, evitando di veder svanire nicchie di eccellenza difficilmente riproducibili.
Dal comandante del Centro, un Tenente Colonnello Incursore particolarmente qualificato, dipendono il Nucleo Maggiorità, Personale e Logistica, la Sezione Corsi, la 1° Compagnia Formazione di Base (che raccoglie compiti ed eredità della 102° Compagnia del RAFOS, ora disciolta) e la 2° Compagnia Formazione Avanzata (in corso di piena attivazione).
All’interno del comprensorio Dario Vitali il CE.ADD.OS. dispone, oltre che di confortevoli alloggiamenti per gli allievi, di installazioni addestrative moderne e funzionali, con estese aree verdi utilizzabili per attività ginniche, una palestra completamente attrezzata, aule studio e per lezioni. Non va poi sottovalutata la prossimità alla “Base a Mare”, l’installazione addestrativa con darsena del 9° Reggimento e, ai fini dell’attività aviolancistica, la vicinanza all’aeroporto militare di Pisa, sede della 46° Brigata Aerea.
Il primo corso svolto nel nuovo comprensorio è stato il 31° OBOS, la cui singolari vicende, fortemente condizionate dall’emergenza COVID-19, meritano di essere brevemente ricordate.
Iniziato il 3 febbraio con 36 allievi, doveva terminare il 10 aprile ma è stato forzatamente interrotto il 13 marzo, alla sesta settimana, a causa delle precauzioni da adottare per il contrasto alla pandemia. I 30 frequentatori rimasti venivano pertanto posti in licenza ed inviati ai propri domicili.
Dopo circa due mesi di sospensione gli allievi, divenuti nel frattempo 27, sono stati richiamati in sede il 25 maggio per essere sottoposti ai test sierologici ed alla successiva quarantena di 14 giorni, secondo le modalità della Regione Toscana. Analoga sorte era riservata agli istruttori di 1° livello, maggiormente a contatto con i frequentatori, ed allo stesso capitano direttore di esercitazione.
Al termine della quarantena tutto il personale è risultato negativo al virus e giudicato idoneo alla prosecuzione dell’iter, a partire dall’8 giugno. Purtroppo gli effetti della lunga pausa rendevano impossibile una semplice ripresa dell’addestramento dal punto in cui era stato interrotto, ma suggerivano, se non proprio di ricominciare il corso sostanzialmente da zero, certo di affrontare nuovamente molti aspetti ed argomenti tralasciati, prima di affrontarne di nuovi.
Per compattare i tempi di durata dell’OBOS, il cui termine per esigenze amministrative era stato nel frattempo riprogrammato al 24 luglio, e nel contempo escludere la possibilità che singoli elementi si potessero infettare venendo a contatto con familiari ed estranei, è stato adottato un provvedimento drastico e del tutto straordinario: svolgere l’attività addestrativa 7 giorni su 7, senza pause nei week end, mantenendo allievi ed istruttori separati dal resto del personale della base per evitare ogni possibile contatto.
Queste forti restrizioni, affrontate dagli allievi con grande serietà e determinazione, hanno contribuito a rafforzare lo spirito identitario all’interno del gruppo, elevando il rendimento complessivo degli aspiranti e le moto motivazioni. Pur se perseguitato dagli eventi, questo gruppo di futuri Incursori, Ranger ed Acquisitori sta dimostrando una volontà e una tenacia ammirevoli, fattori che potrebbero portarli a terminare felicemente l’OBOS con una percentuale di successo senza precedenti, ben superiore a quelle abituali che si aggirano mediamente attorno al 50 per cento.
Per recuperare il tempo perduto e riprendere il normale ritmo di svolgimento di 3 corsi all’anno, i futuri 32° e 33° OBOS verranno accorpati ed inizieranno entrambi a fine agosto.
I corsi del CE.ADD.OS.
Nel frattempo il Centro Addestramento OS, in stretto coordinamento con l’ufficio G3 del COMFOSE e con la sezione OS del COMFOTER/COE, ha effettuato un’attenta riflessione sulle modalità di accesso del personale al Comparto, soprattutto da parte dei VFP1, al fine di ottimizzare le procedure di selezione e formazione.
Come noto la Forza Armata ha introdotto già dal 2017 la possibilità anche per i VFP1 appena arruolati di esprimere, direttamente ai RAV, i Reggimenti Addestramento Volontari, la loro preferenza all’impiego nel Comparto delle Operazioni Speciali, aderendo direttamente ad un iter formativo specifico che, se superatro, garantisce una corsia preferenziale per il transito nella categoria dei VFP4 e successivamente al Servizio Permanente.
Tale personale, dopo l’opzione espressa al RAV, affrontava sinora una formazione iniziale analoga a quella dei Paracadutisti, frequentando al CAPAR di Pisa il corso KS di specialità (ora CTCA) ed a seguire il corso KSP di paracadutismo con fune di vincolo.
A questo punto i candidati, se in possesso dei requisiti psico-fisici richiesti e se confermavano il loro impegno iniziale, venivano inviati al RAFOS (poi al CE.ADD.OS.) per essere sottoposti alle selezioni previste per il Comparto: test fisici e successivo Tirocinio di Selezione, un processo valutativo intenso ed impegnativo della durata di due settimane, caratterizzato da prove continuative di resistenza, volontà e motivazione. Gli idonei venivano infine ammessi alla frequenza del corso OBOS.
La procedura si è rivelata relativamente macchinosa, con successivi passaggi tra una fase e l’altra che appesantiscono la gestione del personale, moltiplicano gli oneri amministrativi e determinano ritardi e pause forzate.
Per porre rimedio a questi inconvenienti si è deciso di accentrare ancor più al COMFOSE l’intero processo selettivo e formativo del comparto, inviando sin dai prossimi mesi i VFP1 selezionati ai RAV non più alla Folgore ma direttamente al CE.ADD.OS. per la frequenza di un modulo di formazione di base della durata di 10 settimane, denominato Corso Tecnico di Combattimento per Operazioni Speciali (CTCOS), di imminente introduzione.
In questa fase, prevalentemente formativa e non direttamente selettiva, i giovani volontari, pressoché digiuni di reali conoscenze militari, riceveranno gradualmente un’istruzione che li metterà in grado di affrontare, nelle migliori condizioni e con maggiori chance di successo, le successive impegnative fasi della formazione dei futuri Operatori Basici.
Il CTCOS risulta pertanto propedeutico all’OBOS e ne ricalca per sommi capi i temi di base, affrontati però con gradualità e proponendosi traguardi intermedi ovviamente meno ambiziosi.
Si mira innanzi tutto a trasmettere quelle conoscenze di base che dovrebbero già costituire bagaglio individuale dei combattenti di un esercito professionale moderno, a rafforzare progressivamente le caratteristiche di resistenza fisica degli allievi ed a far emergere le loro doti motivazionali, sottolineando i fattori psicologici ed emotivi.
A tali fini è previsto che venga curata estesamente la formazione fisica, anche attraverso marce celeri e zavorrate, siano impartite lezioni basiche di topografia e si effettuino alcuni passaggi in poligono per un primo approfondimento delle tecniche di tiro.
Grande attenzione sarà poi riservata alla migliore esecuzione delle attività pratiche ed al corretto utilizzo dell’equipaggiamento in dotazione, anche negli aspetti apparentemente più elementari, dall’esatta predisposizione delle buffetterie alle modalità più opportune di preparazione dello zaino.
Il personale idoneo, che conferma il proprio impegno, verrà a questo punto inviato al CAPAR per la frequenza del corso KSP di paracadutismo con fune di vincolo di 4 settimane, in attesa di tornare al Centro Addestramento OS per le successive fasi di Tirocinio e corso OBOS.
Questi due momenti, in precedenza separati, saranno in futuro svolti in successione, ottimizzando i tempi ed evitando successivi passaggi burocratici.
Il Tirocinio di Selezione di due settimane, ovviamente vincolante per accedere al corso OBOS, rimane sostanzialmente invariato, con due giorni di test psico-fisici ed a seguire una lunga attività continuativa tesa a testare la resistenza fisica e le motivazioni degli allievi.
Chi lo terminerà con successo potrà accedere direttamente all’OBOS senza soluzione di continuità, mentre gli esclusi, come avviane oggi, proseguiranno presso altri reparti il proprio cammino professionale.
Il corso Operatore Basico Operazioni Speciali è stato profondamente rivisto dal COMFOSE e dal Centro Addestramento OS, riesaminati i suoi programmi e mutate in parte le metodologie di apprendimento e le relative didattiche.
I contenuti sono rimasti sostanzialmente immutati, finalizzati sempre all’acquisizione da parte degli allievi delle abilità comportamentali di base che caratterizzano il movimento e l’operatività in ambiente ostile, ma le settimane del corso, aumentate a 12, permetteranno ora un apprendimento più metodico ed approfondito delle varie tematiche.
Gli argomenti principali trattati comprendono l’addestramento individuale al combattimento, la topografia e le tecniche di orientamento e navigazione terrestre diurna e notturna, cenni di dottrina delle Operazioni Speciali, armi e pratica di tiro. Le varie materie non verranno però affrontate per successivi moduli specifici, ma saranno oggetto di addestramenti integrati pluridisciplinari. Ad esempio verranno inseriti test topografici ed elementi speditivi di pianificazione all’interno delle esercitazioni sul terreno finalizzate all’addestramento individuale al combattimento.
Il tutto sarà finalizzato ancor più che in passato a testare e sviluppare quotidianamente, accanto alle doti di preparazione fisica, le attitudini caratteriali, la forza di volontà e la determinazione dei frequentatori, attraverso un sapiente mix di esercitazioni pratiche, lezioni teoriche in aula e studio di materie militari.
Nonostante il rinnovato impegno di 14 settimane per ciascun corso, includendo il Tirocinio, il Centro Addestramento OS continuerà anche in futuro ad organizzare 3 moduli OBOS all’anno, con inizio rispettivamente a gennaio, ai primi di maggio ed agli inizi di settembre.
Analogamente anche il corso CTCOS, propedeutico all’OBOS, verrà effettuato tre volte all’anno, per formare un “unicum” formativo con selezione, tirocinio e appunto OBOS.
Naturalmente, poiché i VFP1 attualmente affluiscono alla Forza Armata suddivisi in quattro blocchi annuali, in alcuni casi, anche a causa dei ridotti numeri in gioco, due blocchi di reclute verranno riuniti in un solo corso.
Accanto alla selezione e formazione di base dei nuovi operatori del Comparto Operazioni Speciali, il Centro Addestramento OS si propone anche, tramite la 2° Compagnia Formazione Avanzata, di contribuire a sviluppare ed estendere le competenze e le professionalità possedute dal personale già brevettato Incursore, Ranger o Acquisitore. La materia è ancora in corso di definizione, ma un primo traguardo dovrebbe includere l’esecuzione di corsi e moduli addestrativi specifici, destinati al mantenimento ed approfondimento di specializzazioni già acquisite, ad esempio con fasi di aggiornamento per il personale qualificato Special Operations Combat Medic all’ISTC di Pfullendorf, con esercitazioni di revisione delle tecniche, tattiche e procedure dei nuclei CPT di scorta e tutele di personalità, con sezioni di tiro per tiratori scelti, ed altro ancora.
Nuove tabelle organiche
Lo sviluppo del COMFOSE realizzato negli ultimi anni ha comportato anche l’evoluzione delle tabelle organiche dei reparti di Forze Speciali dipendenti, che hanno visto la creazione di tre Battaglioni di Supporto Operativo nei quali sono stati raggruppati elementi preesistenti, razionalizzando e semplificando l’azione di comando dei singoli reggimenti e rendendo nel contempo disponibili posizioni organiche specializzate nelle diverse branche suscettibili di essere proiettate in operazioni.
L’attuale pianificazione operativa prevede infatti che il COMFOSE validi gli Special Operations Task Group (SOTG) che l’esercito è in grado di schierare: strutture dotale, oltre che di Task Unit operative, di autonome funzioni di comando, controllo e coordinamento tratte dai reggimenti del comparto: 3 provenienti dal 9° Reggimento ed uno ciascuno per 4° e 185°.
L’organico del 9° Reggimento d’Assalto Paracadutisti “Col Moschin” comprende pertanto il Comando, con gli Uffici Maggiorità e Personale, OAI Operazioni Addestramento Informazioni, Logistico ed Amministrativo, e tre reparti di livello battaglione: il Battaglione Incursori, pedina operativa con le 4 Compagnie Incursori (110°, 120°, 130° e 140°), il Battaglione Supporto Operativo, che ingloba la Compagnia Comando e Supporto Logistico e la Compagnia C4, ed il RAI, Reparto Addestramento Incursori, erede del precedente Rafos, nel quale sono confluite la 101° Compagnia, da sempre incaricata della specializzazione degli allievi incursori, e la BAI, la Base Addestramento Incursori. La 102° compagnia è stata invece sciolta e le sue funzioni trasferite al CE.ADD.OS.
La riorganizzazione e revisione delle tabelle organiche del 4° Reggimento Alpini Paracadutisti prevede invece che questo comprenda, oltre al Comando strutturato in maniera analoga al precedente, la Compagnia Comando e Supporto Logistico, che in questo caso rimane curiosamente alle dirette dipendenze del comando reggimentale, il Battaglione “Monte Cervino” ed il nuovo Battaglione Supporto Operativo “Intra”. Quest’ultimo raggruppa la Compagnia Corsi, incaricata delle fasi di specializzazione Ranger, e la Compagnia Supporto Operativo, a sua volta composta dal Plotone C4 e dal Plotone Supporto alla Mobilità, dotato di battelli, di mezzi speciali per il movimento in montagna e che ingloba anche la Squadra Soccorso.
Il Battaglione Alpini Paracadutisti “Monte Cervino” annovera ora 3 compagnie Ranger (1°, 2° e 3°) ciascuna su tre plotoni di 36 effettivi (4 squadre di 8 elementi più il nucleo comando), a cui si aggiunge l’80° Compagnia Supporto alla Manovra, con un Plotone Controcarro con 8 sistemi Spike, un Plotone Mortai Pesanti con 3 Thomson Brandt da 120 mm rigati ed un Plotone Mortai Medi su altrettanti Expal da 81 mm. La compagnia dispone comunque di una dotazione complessiva di 6 armi per calibro, ciò che consente ai due plotoni, che includono anche un nucleo Ranger SAOV (Sorveglianza Acquisizione Obiettivi Visuali) per il controllo del tiro, di operare su una doppia linea, utilizzando il sistema più opportuno sulla base delle necessità della missione.
Il 185° Reggimento Paracadutisti Ricognizione Acquisizione Obiettivi “Folgore”, infine, è strutturato su Comando, Compagnia Comando e Supporto Logistico, 3° Battaglione Acquisitori “Poggio Rusco” su 3 Compagnie Acquisitori (7°, 8° e 9°) e Battaglione Supporto Operativo.
Quest’ultimo comprende la Compagnia Supporto Operativo, con Plotone C4 e Plotone Anfibio, che raggruppa i battelli in dotazione, la Compagnia Specializzazione Acquisitori Obiettivi e la Compagnia Addestramento Avanzato, che si suddividono gli oneri delle fasi di specializzazione del personale.
Anche la quarta pedina reggimentale direttamente dipendente dal COMFOSE, il 28° Reggimento Comunicazioni Operative “Pavia”, sarà oggetto in futuro di riorganizzazione e revisione delle tabelle organiche, che attualmente comprendono il Comando, la Compagnia Comando e Supporto Logistico, il Centro di Pianificazione e Sviluppo delle Comunicazioni Operative (CPSCO) ed il 1° Battaglione con tre compagnie specializzate (Stampa/Internet, TV/Radio e Disseminazione).
L’addestramento avanzato del personale, curato direttamente dal reggimento, è oggetto di attenzione continua, stante l’enorme rilevanza assunta dal dominio dell’informazione, con particolare riguardo al ruolo dei social media. Si mira sempre più a formare, accanto ad esperti di comunicazioni operative, specialisti PSYOPS destinati in via prioritaria ad agire nel mondo virtuale e dei social media, allo scopo di monitorare i contenuti dei messaggi per identificare possibili minacce e raccogliere informazioni utili, analizzare i dati ottenuti a supporto delle funzioni di comando ed infine utilizzare in maniera attiva i social media stessi attraverso il virtual engagement, per canalizzare un messaggio positivo che combatta l’influenza e la propaganda dell’avversario ed avvicini l’udienza ai nostri obiettivi.
In futuro è previsto che le compagnie divengano polifunzionali e siano strutturate in maniera identica, inglobando ognuna le varie capacità esprimibili, al fine di semplificare gli schieramenti in operazioni e le turnazioni nei teatri.
Anche le capacità oggi espresse dal Plotone Disseminatori Tattici (paracadutisti) presente nella Compagnia Disseminazione verranno distribuite tra le compagnie per aliquote di squadra, anche se non si esclude, in prospettiva, l’opportunità di estendere l’acquisizione del brevetto di paracadutismo a maggiori aliquote di personale.
In breve tempo il COMFOSE, creato solamente nel 2014, ha raggiunto traguardi notevolissimi, grazie alla visione lungimirante dei comandanti che si sono succeduti ed all’impegno e alla professionalità di tutto il personale.
Tale evoluzione continua e si pone sempre nuovi impegnativi traguardi.
Oggi il COMFOSE non è un comando direttamente proiettabile in operazioni in maniera unitaria e non ha competenze dirette sull’impiego dei propri reparti, ruolo che resta di pertinenza del COFS di Centocelle, posto alle dirette dipendenze del Capo di Stato Maggiore delle Difesa. Nei confronti di questo il COMFOSE agisce come detto quale “Force Provider Land”, incaricato cioè dell’approntamento di SOTG-Land da assegnare ad uno Special Operations Component Command di livello operativo, che se fornito dall’Italia verrebbe estrapolato dal COFS.
A tale riguardo va notato che secondo la dottrina alleata oggi in vigore uno SOCC può essere chiamato a coordinare e dirigere l’azione di un numero molto elevano di SOTG dipendenti (sino a due decine), con comprensibili difficoltà nell’esercizio dell’azione di comando. Di qui l’esigenza di prevedere lo schieramento, sull’esempio statunitense, di un organo demoltiplicatore intermedio.
Risulta pertanto allo studio un processo di validazione che porterà il COMFOSE ad essere prontamente proiettabile per la costituzione di uno Special Operations Task Force (SOTF) Land Heavy, destinato cioè ad operare prevalentemente in ambiente terrestre, un comando che potrà essere assegnato a missioni sia nazionali che internazionali. Tale significativa evoluzione sarà resa possibile grazie alle professionalità di tutto il personale di staff del COMFOSE ed alle capacità esprimibili dal Reparto Supporti alle Operazioni Speciali.
Foto: Alberto Scarpitta, COMFOSE e Esercito Italiano
Alberto ScarpittaVedi tutti gli articoli
Nato a Padova nel 1955, ex ufficiale dei Lagunari, collabora da molti anni a riviste specializzate nel settore militare, tra cui ANALISI DIFESA, di cui è assiduo collaboratore sin dalla nascita della pubblicazione, distinguendosi per l’estrema professionalità ed il rigore tecnico dei suoi lavori. Si occupa prevalentemente di equipaggiamenti, tecniche e tattiche dei reparti di fanteria ed è uno dei giornalisti italiani maggiormente esperti nel difficile settore delle Forze Speciali. Ha realizzato alcuni volumi a carattere militare ed è coautore di importanti pubblicazioni sulle Forze Speciali italiane ed internazionali.