Checkmate: Sukhoi punta a dare “scacco matto” al mercato dei caccia leggeri
Marketing, strategia di comunicazione, effetti speciali, indizi mostrati gradualmente, una campagna mediatica senza precedenti: Rostec, UAC e Sukhoi hanno lavorato come non mai per costruire l’evento di presentazione del nuovo caccia monomotore svelato ufficialmente il 20 luglio, in occasione dell’apertura del XV Salone Internazionale dell’Aviazione e dello Spazio MAKS-2021 di Zhukovsky.
Il battage “promozionale”
L’indiscrezione era stata fornita quando al MAKS-2021 mancavano ancora 100 giorni, e già allora si parlava di un aereo “concettualmente nuovo” ma in molti ipotizzavano il volo al pubblico dell’aereo da trasporto leggero Il-112V e non di un nuovo caccia a tutti gli effetti.
Per quanto le notizie fornite da Analisi Difesa avessero indicato lo sviluppo di un progetto simile da parte dei bureau MiG (LMFS) e Sukhoi, nessuno si aspettava realmente che i lavori fossero così avanti a tal punto da mostrare un prototipo reale e non un semplice modello.
La campagna pubblicitaria è iniziata nella seconda settimana di luglio e mostrava delle immagini tipiche di avvistamenti UFO il cui oggetto volante non identificato era molto simile ad una pedina degli scacchi, un cavallo per l’esattezza; poi è stata la volta del video promozionale in cui uomini in ogni angolo del mondo richiamati da un avviso sul telefono: si tratta di piloti militari di Emirati Arabi Uniti, India, Argentina, e Vietnam che accorrono presso una pista di una base aerea per giungere di fronte al nuovo velivolo.
Ancora una volta nel video appare il riferimento alla pedina del cavallo e allo “scacco matto”.
Già dal 15 luglio gli spotter russi identificavano l’aereo seppur coperto da teloni neri trainato verso lo stand del salone aereo di Zhukovsky e Rostech a quel punto coglieva la palla al balzo per rafforzare la suspense con una campagna pubblicitaria (evidentemente) creata sul momento con un laconico: – “Wanna see me naked”?
Gli internauti cinesi iniziavano poi a realizzare alcuni rendering 3D, stime metriche e confronti con gli omologhi aerei da combattimento di 5° generazione statunitense, coreano e cinese sulla base delle stesse immagini diffuse.
Successivamente, ancora Rostech in una campagna pubblicitaria svelata step by step mostrava in un immagine un dettaglio della stazione opto elettronica il cui riflesso identificava provocatoriamente il cacciatorpediniere britannico Defender , un chiaro riferimento all’episodio avvenuto al largo della Crimea lo scorso 23 giugno.
Alla mezzanotte del 18 luglio veniva pubblicato un secondo video promozionale più ampio del precedente mostrante alcuni dettagli in più del velivolo come la vista frontale e lo scarico del motore dotato di ugello a petali seghettati.
Ancora Rostech, infine, con una campagna pubblicitaria estremamente aggressiva e immediata, appena due giorni prima della presentazione ufficiale replicava (e recuperava) a quanti diffondevano le prime immagini del caccia svelato all’interno del suo stand e privo di copertura con un provocatorio: “Guys, you really think we still have nothing to surprise you with?”
La presentazione
L’anteprima speciale di quello che passerà alla storia come il MAKS più atteso in assoluto è stata effettivamente storica: parliamo infatti della presentazione del primo aereo da combattimento russo monomotore dell’era post-sovietica.
Negli anni ‘80 infatti i vertici sovietici, probabilmente influenzati dalla Guerra in Afghanistan, decisero che tutta la linea di velivoli militari (caccia, cacciabombardieri, aerei d’attacco, etc.) doveva abbandonare la filosofia del monomotore e adottare definitivamente la soluzione bimotore.
Al momento della radiazione dei vari MiG-21, MiG-23/27, Sukhoi Su-17/22 rimasero in linea dunque solamente i nuovi progetti (comunque di origine sovietica) come i MiG-29, Su-27, MiG-31, Su-25, etc, tutti dotati di doppio propulsore.
Il Sukhoi Checkhmate (Scaccomatto) noto anche come Light Tactical Aircraft, o LTS in russo, è anche il primo caccia monomotore russo di 5a generazione tenuto conto che il bimotore Sukhoi Su-57 trae origine dagli studi effettuati alla fine degli anni ‘80, in piena epoca sovietica.
Alla fatidica apertura del MAKS-2021 era ovviamente presente il Presidente Vladimir Putin mostrandosi tuttavia non estremamente colpito dal nuovo velivolo, dettaglio interpretabile con la valutazione che il progetto è nato dalle disponibilità dei fondi Sukhoi e non da una richiesta della Difesa.
Alle 19,50. ore di Mosca, veniva ufficialmente svelato il Checkmate con un gioco di luci, suoni e narrazione in tipico stile hollywoodiano.
Le caratteristiche
Le prime parole di Yuri Slyusar capo di UAC intervistato davanti al Chechmate hanno tracciato un primo identikit: «Si tratta di un caccia unico nella sua categoria: ha un raggio d’azione di combattimento di 1500 chilometri, il più ampio rapporto spinta-peso, capacità STOL (Short Take-Off an Landing – decollo e atterraggio corti) e oltre 7 tonnellate di carico bellico che costituisce un record assoluto per gli aerei di questa classe.»
Secondo alcune caratteristiche recepite a poche ore dall’anteprima inoltre, veniva reso noto che il nuovo caccia Sukhoi Checkmate vanta una velocità massima di 1.900 km/h, un’autonomia di volo di 2900 km senza serbatoi di carburante esterni, una tangenza operativa di 16.500 m e un sovraccarico operativo max di 8 g. Lunghezza stimata 14-15 metri, categoria di peso 18 tonnellate.
Una sorta di “MiG-21 di quinta generazione” a voler fare un confronto con uno storico caccia venduto in ogni angolo del globo.
Il primo volo del Sukhoi Checkhmate è previsto per il 2023, tra il 2024 e il 2025 saranno realizzati alcuni prototipi, nel 2026 è previsto il lancio della produzione del primo lotto e saranno disponibili in futuro altre varianti oltre quella mostrata al MAKS inclusa la versione biposto e quella a pilotaggio remoto.
Nell’ambito della presentazione è emerso che per il nuovo caccia, dotato tra l’altro anche di sistemi di intelligenza artificiale tendenti a sgravare i compiti del pilota, è stato realizzato il sistema di supporto logistico automatico “Matreshka.”
Il Checkmate è dotato di un propulsore fornito di vettore di spinta (TVC o thrust vector control) in grado di operare a velocità supersoniche per lungo tempo; può attaccare fino a 6 bersagli contemporaneamente grazie alla dotazione del radar attivo a scansione elettronica (AESA) e di un intero complesso di armi moderne nonché all’utilizzo di nuove contromisure elettroniche.
Il Checkmate è in grado inoltre di gestire egregiamente combattimenti aria-aria e dunque rilevare e ingaggiare caccia di quinta generazione in combattimenti aerei a lungo raggio utilizzando un potente sistema di guerra elettronica aereo e grazie al trasporto nelle baie interne di fino a cinque missili aria-aria di varia portata.
L’aereo, per sua natura multiruolo, può utilizzare dai missili aria-aria a corto raggio R-74M, a medio raggio R-77, aria-terra Kh-38, anti-radar Kh-58UShKE e i missili guidati Grom-E1 senza tralasciare bombe a caduta libera, bombe guidate dotata di testata a ricerca laser KAB-250LG-E e razzi non guidati S-8 e S-13.
E’inoltre previsto anche un cannone interno, probabilmente un’arma da 30 mm come quella del Su-57.
Il Sukhoi Checkmate o LTS dispone di una coppia di derive verticali mobili a V (o ruddervator) invece di una tradizionale disposizione di stabilizzatori verticale e orizzontale.
Questa configurazione può offrire un’elevata manovrabilità, una traccia radar e IR ridotta; questi sembrano essere combinati con delle travi di coda che cingono ai lati il propulsore il cui ugello di scarico è seghettato.
A spingere il Checkmate dovrebbe essere proprio il motore di nuova generazione Izdeliye 30 offrendo più potenza e maggiore affidabilità rispetto al turbofan AL-41F1 ora utilizzato nel Su-57.
Tuttavia, l’Izdeliye 30 che dovrebbe produrre circa 16-17 tonnellate di spinta è attualmente ancora in fase di sviluppo. Nel frattempo è probabile che l’AL-41F1 che produce circa 14,5 tonnellate di spinta venga utilizzato nel nuovo caccia anche se solo temporaneamente. Sia l’Izdeliye 30 che l’AL-41F1 sono comunque dotati di vettore di spinta per una migliore manovrabilità.
Una singola presa d’aria angolare situata sotto la fusoliera anteriore e dotata di paratia (probabilmente si tratta di un sistema DSI, ovvero un ingresso supersonico senza deviatore) è stata ideata per aumentare la furtività radar e al contempo fornire un flusso d’aria costante al motore attraverso un ampio inviluppo operativo senza sistemi e controlli meccanici complessi.
Il velivolo è dotato di tettuccio a bolla scorrevole identico a quello del Su-57 (inevitabilmente questa e altre tecnologie deriveranno proprio da quest’ultimo).
L’aereo ha una linea a spigolo che corre attorno alla sua fusoliera anteriore e costituisce un’estensione della radice del bordo d’attacco (le cosiddette LERX) ed è dotato di un vano principale per le armi più grande all’interno della fusoliera inferiore atto ad ospitare tre missili a lungo raggio aria-aria RVV-BD, (versione per l’esportazione dell’R-37M), e di due baie interne per ami situate ai lati e destinate ad ospitare missili aria-aria più piccoli, per la difesa a corto raggio.
Da segnalare anche la presenza di un carrello anteriore disassato sul lato sinistro del velivolo e la presenza di un FLIR davanti all’abitacolo come nel Su-57. Interessanti anche le estremità alari trapezoidali con la relativa dotazione di dielettrici, probabili elementi del radar di chiara derivazione sempre del Su-57.
Le valutazioni di Rostec
E’ stato infine Serghei Chemezov, leader di Rostec a rispondere ad una lunga serie di domande poste dall’agenzia TASS e a fornire una serie di interessanti dettagli sul nuovo caccia leggero russo di quinta generazione: – «Il Checkmate è un nuovo caccia tattico leggero che stiamo sviluppando di nostra iniziativa. Le caratteristiche principali del progetto sono una combinazione unica di prestazioni di volo, capacità di combattimento, bassa visibilità e costo di un’ora di volo. L’aereo è una piattaforma versatile e adattiva con un’architettura aperta, può essere cioè realizzato in diverse configurazioni secondo i desideri del cliente.
Il nuovo caccia ha caratteristiche uniche per la sua classe. Ad esempio, ha la più ampia autonomia di volo per velivoli “leggeri” ideale per lo stazionamento in volo in attesa della designazione di un bersaglio o per la ricerca stessa di un bersaglio, la più alta capacità di carico e le migliori caratteristiche dell’attrezzatura di bordo. Oggi saremo in grado di offrire quasi tutti i moderni sistemi di equipaggiamento di bordo al mercato dell’aviazione.
Il nuovo velivolo è dotato inoltre di un cockpit ergonomico dotato di apparecchiature elettroniche avanzate con elementi di intelligenza artificiale. Ciò consente di ridurre significativamente il carico di lavoro sul pilota e concentrarsi sulla distruzione di bersagli terrestri e aerei.
Inoltre, il Checkmate ha il costo più basso sul mercato rispetto ad aeromobili con funzionalità simili. In termini di caratteristiche tecniche supera tutti gli analoghi esistenti.»
Sulla genesi del progetto Chemezov ha confermato che il Checkmate è stato progettato utilizzando le basi scientifiche e tecniche ottenute durante la creazione del veicolo da combattimento Su-57 di quinta generazione e con l’uso diffuso delle tecnologie dei supercomputer, tanto da essere tutti gli effetti il primo aereo russo ad essere stato progettato, calcolato e disegnato completamente in digitale, cosa che ha ridotto significativamente i tempi di sviluppo e i rischi tecnici durante i test.
«Allo stesso tempo – ha commentato Chemezov – nella piattaforma vengono integrate soluzioni tecniche comprovate e viene fornito un elevato potenziale di modernizzazione.»
Affidabilità, praticità e facilità di manutenzione sono tra le qualità più importanti dei moderni sistemi aeronautici. L’aeromobile è progettato in modo tale da semplificare il più possibile l’accesso del personale ai sistemi senza attrezzature aeroportuali speciali. Il nuovo caccia russo è dotato anche di un’unità di alimentazione ausiliaria integrata.
Inoltre, grazie all’intelligenza artificiale della cabina di pilotaggio, il controllo pre-volo non richiede più la presenza umana. Queste decisioni consentiranno di preparare un veicolo da combattimento per il lancio in breve tempo anche in assenza di mezzi speciali, che, a loro volta, influenzeranno la sopravvivenza al combattimento dell’intera flotta.
Ma il Checkmate – secondo il CEO di Rostech – è un aereo di facile manutenzione tanto che è stato creato appositamente un nuovo sistema di supporto logistico automatizzato Matrieshka.
Utilizzando i più recenti metodi di analisi predittiva il sistema terrà traccia delle condizioni tecniche dell’aeromobile in tempo reale durante l’intero ciclo di vita, un vero e proprio sistema di autodiagnosi di alto livello che consentirà di pianificare lavori di prevenzione e riparazione, ridurre significativamente i costi e aumentare l’efficienza del servizio post-vendita.
Sulla differenza tra il nuovo caccia col Su-57 e il Su-35 Chemezov ha risposto che questi ultimi sono macchine uniche che possono essere attribuite alla “major league” (la cosiddetta fascia high o caccia pesanti). Tuttavia per alcune attività le loro capacità sono ridondanti: – «il Checkmate è un sistema aeronautico “light”, ottimale per risolvere i compiti più urgenti con costi finanziari minimi; con un costo relativamente basso del velivolo e dell’ora di volo il nuovo caccia ha certamente un’efficacia di combattimento e un rendimento molto elevati. L’aereo infatti è dotato di moderni equipaggiamenti per il combattimento aereo e per gli attacchi al suolo. Dispone di un radar attivo a scansione elettronica (AESA) che consente di attaccare bersagli anche in teatri fortemente dominati da jamming e disturbi elettronici. Allo stesso tempo, il complesso elettronico di autodifesa consente al velivolo di eludere i mezzi di rilevamento e distruzione. Il Checkmate infine può utilizzare una gamma completa di armi e combattere contro qualsiasi obiettivo aereo, terrestre, marittimo e i mezzi di difesa aerea più avanzati.»
Sulla possibilità di poter migliorare il nuovo caccia Chemezov ha ribadito che sulla base della stessa piattaforma è possibile realizzarne una versione senza equipaggio: – «Nel prossimo futuro, l’aereo sarà in grado di eseguire azioni di gruppo con veicoli con e senza equipaggio, combinati in un unico sistema. I gregari senza equipaggio saranno in grado di scambiare informazioni, reagire istantaneamente a una situazione di combattimento in via di evoluzione e distribuire ed eseguire automaticamente compiti di qualsiasi grado di complessità. Ciò aumenterà significativamente la situational awareness del sistema, espanderà le sue capacità di combattimento e consentirà l’uso di nuove tecniche tattiche operative.»
Sulla scelta del nome infine Chemezov ha spiegato: – «La filosofia del progetto si riflette nel nome della macchina: Checkmate, ovvero scacco matto in inglese. Usando la terminologia degli scacchi il caccia è una cavalleria leggera, leggera e maneggevole, capace di compiere mosse inaspettate e decidere il corso della partita.»
Quali spazi sul mercato
Il nuovo caccia russo – secondo quanto comunicato durante la sua presentazione – è leader della sua classe in termini di costo orario-efficacia di combattimento, tanto che è stato reso noto che un’ora di volo avrà costi sette volte inferiore a quello di un F-35 americano (al momento stimato in circa 36.000 dollari).
Il prezzo medio indicato del Sukhoi Checkmate è di circa 25/30 milioni di dollari, estremamente invitante in un mercato in cui il velivolo russo potrebbe rivelarsi un temibile concorrente dei cacciabombardieri occidentali.
Il nuovo caccia potrebbe però dare anche il colpo di grazia ai cugini della MiG con l’ultima versione del Fulcrum, il MiG-35, attualmente in fase di collaudo di Stato e di conseguenza non ancora recepito dal mercato mondiale in attesa dell’accettazione da parte della Forza Aerospaziale russa.
Un altro fattore interessante, spiegato in fase di presentazione, consiste nel fatto che l’aereo è modulare e ha un’architettura aperta per poter rispondere ad ogni richiesta del cliente. Punto che sottolinea ancor di più di come l’obiettivo del Checkmate sia soprattutto rispondere ad una richiesta di mercato estero (la stessa campagna pubblicitaria mostrava piloti di varie nazionalità), anche se Sukhoi dal canto suo è prontissima a proporre il velivolo alla Difesa russa con un nome che molto probabilmente potrebbe essere Sukhoi Su-75.
Un’ipotesi non del tutto trascurabile considerando che il Ministro dell’Industria e del Commercio russo Denis Manturov ha dichiarato: – «Sebbene il mercato principale del Checkmate sia rivolto all’estero, la speranza è che le nostre Forze Armate si dotino di una certa quantità del nuovo caccia leggero.»
Opzione che del resto, come accade in tutto il mondo, favorirebbe l’esportazione.
Il potenziale d’esportazione del nuovo caccia russo secondo Chemezov è molto elevato poiché l’aereo è in grado di risolvere un’intera gamma di compiti richiesti da qualsiasi cliente internazionale, ma soprattutto perché la combinazione dell’elevato carico di combattimento, delle più moderne avioniche e del basso costo di un’ora di volo rende l’aereo assolutamente redditizio in termini di costo – efficacia di combattimento. L’uso di varie configurazioni infine, consente di soddisfare con la massima precisione le esigenze di quasi tutti i potenziali clienti.
Chemezov ha ricordato che Rostec è pronta ad offrire al mercato l’intera gamma dei moderni sistemi degli equipaggiamenti di bordo e delle armi aria-aria e aria-terra per ogni possibile target: – «Ogni cliente – ha dichiarato Chemezov – sceglierà esattamente ciò di cui ha bisogno. I potenziali clienti – come mostrato nel video promozionale – includono ovviamente i paesi del Medio Oriente, dell’Asia-Pacifico e dell’America Latina.
Per il Checkmate è stato sviluppato un servizio di post vendita particolarmente smart: il suddetto sistema di supporto logistico automatizzato Matrieshka consente infatti di organizzare la formazione del personale, pianificare la manutenzione con alta precisione e consegnare i componenti in tempo. Tale soluzione ridurrà i costi del servizio post-vendita, ne aumenterà l’efficienza e garantirà un alto livello di prontezza al combattimento della flotta, anche durante i voli ad alta intensità.
«Questo – ha riepilogato Chemezov – è un caccia leggero di 5a generazione e ci siamo posti il compito di offrire un aereo molto economico ed efficace considerando che il suo prezzo sarà circa 25-30 milioni di dollari, mentre il prezzo dei suoi rivali è compreso tra i 60 milioni e i 90 milioni di dollari.»
Il Checkmate mira quindi ad andare incontro a numerosi paesi che dispongono di bilanci ridotti o hanno un’estensione territoriale ridotta. La concorrenza per i velivoli di 5a gener4azione in questa nicchia di mercato sarà in un futuro a breve termine è già ora agguerritissima: i cinesi con lo Shenyang FC-31/J-31, la Corea del Sud col KF-21 Boramae e la Turchia con il TAI TF-X e la Russia dovrà giocare bene le sue…pedine se vorrà imporsi sul mercato con il Checkmate e dare “scacco matto” ai rivali.
Le difficoltà di Mig
Nel contesto del MAKS e della presentazione del Sukhoi Checkmate ha stupito l’assenza di MiG anche se qualcuno ha affermato causticamente che Sukhoi ha realizzato l’aereo che tutti si attendevano dal bureau Mikoyan.
Il punto è, come ribadito spesso sul nostro canale Telegram e su Analisi Difesa, che lo storico bureau ha perso l’appeal tecnologico che ha avuto per ben 40 anni di fila pur avendo quasi completato i test del Mig-35 (nella foto sotto)
MiG non ha immediatamente recepito i cambiamenti sui mercati post sovietici e il suo MiG-29 si è ritrovato particolarmente invischiato in critiche poco generose (la Guerra Fredda era finita e la Russia andava eliminata come concorrente così come accaduto con la sua industria degli aerei passeggeri), anche se il velivolo si è effettivamente dimostrato un caccia estremamente letale contro i suoi omologhi nelle esercitazioni internazionali.
Il difetto conclamato di scarsa elettronica, radar vetusto e scarsa vita utile dei propulsori delle prime versioni è stato corretto ma probabilmente troppo tardi, quando Sukhoi aveva firmato contratti rilevanti con numerosi paesi (in primis Cina e India) e aveva creato attorno al suo Su-27 un mito di invincibilità e affidabilità notevole.
Inoltre, anche gli incidenti in corso d’opera come la vendita di un lotto di MiG-29 non conformi all’Algeria ha gettato ulteriore discredito ad un nome che per decenni rappresentava i caccia per eccellenza d’oltre cortina.
Dopo venti anni il sorpasso di Sukhoi è stato compiuto ed è oggi sotto gli occhi di tutti: un caccia bimotore di 5a generazione (Su-57), un UCAV, (S-70) e ora un caccia monomotore di 5a generazione.
Certo al MAKS MiG ha presentato tre simulacri di un caccia polivalente leggero, un caccia multifunzionale imbarcato e un UAV multiruolo imbarcato ma è difficile dire se e quali di questi si trasformeranno in prototipi.
L’ultima carta resta il MiG-41, l’intercettore che dovrà sostituire il MiG-31 tra poco meno di venti anni anche se resta da capire con quali fondi saranno finanziati i lavori di ricerca e sviluppo e verrà finanziato il sostentamento dell’azienda considerato che le vendite di MiG si sono fermate con i caccia imbarcati MiG-29K/KUB all’India e i MiG-29M/M2 a Egitto (nella foto qui sopra) e Algeria.
Foto Rostec/UAC/Sukhoi e Mig
Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli
Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.