L’Algeria ordina quattro aerei anfibi Beriev Be-200
I recenti e devastanti incendi che hanno praticamente colpito ogni angolo del globo (Italia, Russia, Turchia, Stati Uniti, Algeria, Grecia, Portogallo, Perù, etc,) hanno accelerato la decisione da parte dell’Algeria di potenziare notevolmente le proprie capacità antincendio.
D’altra parte come avevamo anticipato sul nostro canale Telegram era stato il portale algerino MenaDefense a riportare il testo della relazione ufficiale siglata dal Capo di Stato Maggiore dell’Esercito nazionale popolare algerino Said Chengria, in cui dopo aver riferito sullo stato di avanzamento delle indagini da lui avviate con il report sulla morte di 65 persone (di cui 28 militari) a causa di incendi boschivi nel nord del Paese, aveva dato precise istruzioni di riprendere i colloqui per l’acquisto di velivoli anfibi Beriev Be-200 sviluppati e prodotti dalla russa PJSC TANKT “G.M. Beriev”.
Non si tratta affatto di una sorpresa considerando che Algeri è certamente il partner africano storicamente più affidabile di Mosca relativamente all’acquisto di hardware militare e da impiego speciale, cosicché l’al-Quwwat al-Jawwiya al-Jaza’iriya (Aeronautica Militare Algerina) ha ufficialmente ordinato 4 nuovi aerei anfibi antincendio Beriev Be-200, velivoli bimotore a reazione con una capacità di carico di 12.000 litri d’acqua diventando così il secondo cliente straniero del Be-200 dopo l’Azerbaigian.
Durante i recenti roghi erano stati altri velivoli di fabbricazione russa a lavorare alacremente allo scopo come gli elicotteri da trasporto pesante Mil Mi-26T2 in servizio con la locale Forza Aerea.
Gli aerei anfibi russi Be-200 del Ministero delle Situazioni di Emergenza russo (EMERCOM) hanno invece lavorato quest’estate su richiesta dei governi turco e greco; in passato l’aereo è stato utilizzato anche in Italia, Indonesia e Israele.
Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli
Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.