Le cause della perdita del prototipo del cargo tattico Ilyushin Il-112V
Il quotidiano russo Kommersant ha recentemente pubblicato un’analisi del Ministero dell’Industria e del Commercio e dell’Interstate Aviation Committee (IAC) che descrive la causa della catastrofe con l’Ilyushin Il-112V sperimentale schiantatosi lo scorso 17 agosto nella regione di Mosca, cinque giorni prima dell’inizio del Forum Army-2021.
Secondo questa analisi la situazione critica sarebbe stata causata da un incendio al motore di tribordo che ha provocato il cedimento strutturale dell’alettone destro.
Questo guasto, per una serie di concause che andremo ad analizzare, ha mandato l’aereo in un rollio laterale incontrollato a bassa quota causando così lo schianto al suolo del velivolo in posizione praticamente capovolta.
Non c’era niente che i piloti collaudatori della PJSC Ilyushin, Eroe della Russia Nikolai Kuimov e Dmitry Komarov, così come l’ingegnere di volo Nikolai Khludeev (nella foto sotto), potessero fare in questa situazione per salvare l’aereo e se stessi.
La sciagura è iniziata con la perdita di stabilità gas-dinamica del motore TV7-117ST di dritta appena pochi minuti dopo il decollo; la sovratensione del motore è stata accompagnata da un’esplosione e fiamme la cui combinazione ha portato a una parziale distruzione della turbina e con i detriti che a loro volta hanno danneggiato le linee di carburante adiacenti.
Questo ha portato a sua volta ad un potente incendio alimentato dal cherosene posto nelle cavità interne della gondola del motore e nell’ala destra dell’Il-112V. Ad accorgersi dell’incendio è stato il personale dell’aeroporto di Kubinka da dove è decollato l’aereo che ha prontamente informato l’equipaggio del problema tramite comunicazioni radio.
L’equipaggio ha effettivamente confermato di avere una spia del pannello di allarme accesa e che il primo stadio del sistema di estinzione che funziona in modalità automatica si era già attivato comportando il rilascio della schiuma estinguente ritardante nella gondola motore dal cilindro dell’estintore ad alta pressione adiacente.
L’equipaggio ha reagito prontamente all’allarme e avendo capito che il primo attacco con la schiuma non era andato a buon fine, ha successivamente attivato manualmente il secondo stadio del sistema antincendio, purtroppo senza alcun risultato.
Come spiegato da fonti vicine alla squadra investigativa, entrambi i sistemi antincendio dell’Il-112V erano concentrati principalmente sui motori, quindi la schiuma formata dall’anidride carbonica arricchita da gas inerti riempiva principalmente la gondola del motore ma sfortunatamente a quel punto il fuoco si era già diffuso nella cavità dell’ala interna e inoltre il costruttore ha montato solo due sistemi di estinzione per ogni motore dell’Il-112V.
La disponibilità di due sistemi antincendio si è rivelata – purtroppo a costo della vita dei collaudatori – un difetto di progettazione tenuto conto che, ad esempio, il sistema di estinzione incendi per aerei civili Ilyushin ne fornisce sei.
Ai piloti non restava altra scelta che tornare all’aeroporto di partenza e richiedere un immediato atterraggio di emergenza.
Sulla base delle registrazioni della cabina di pilotaggio l’equipaggio esperto ha agito in modo fluido e preciso: il comandante, senza il minimo segno di panico, ha ordinato al secondo pilota la “situazione di emergenza” e anche lui con la consueta calma degli esperti piloti collaudatori ha elaborato l’intera esecuzione delle procedure contemplate riferendo che il motore in fiamme era stato spento in sicurezza e che le pale dell’elica del motore di dritta erano state regolate sulla cosiddetta posizione piumata (che su un motore guasto o intenzionalmente spento ne riduce notevolmente la resistenza che si avrebbe invece con il passo delle pale in qualsiasi altra posizione).
L’equipaggio ha anche posizionato correttamente i timoni dell’aereo e ha selezionato una modalità di funzionamento a motore singolo.
Quindi, nonostante il fuoco e la spinta asimmetrica l’aereo era stato impostato al meglio per dirigersi verso la pista di Kubinka distante meno di due chilometri. Gli esperti hanno riferito all’uniscono che l’equipaggio, pur in lotta per la sopravvivenza e con una situazione estremamente drammatica, è stato perfettamente in grado di riportare il velivolo nelle migliori condizioni pur di farlo atterrare con sicurezza.
Sfortunatamente, 45 secondi dopo l’inizio dell’incendio la temperatura nella cavità dell’ala destra ha raggiunto i 600 gradi provocando così un collasso strutturale del puntone di supporto dell’alettone.
Una temperatura di 650 gradi è critica per il materiale (duralluminio D16) di cui erano fatti i montanti e la maggior parte delle altre parti dell’ala del velivolo, ma già a 600 gradi le cerniere che tengono l’alettone destro in posizione abbassata, hanno iniziato a perdere elasticità.
Dopo il crollo del montante, l’alettone, che ha permesso ai piloti di bilanciare l’asimmetria e garantire il volo rettilineo dell’aereo, è tornato in posizione neutra e la macchina ha iniziato un rollio eccessivo a destra perdendo quota: sebbene all’inizio la virata sia avvenuta lentamente, l’equipaggio a bordo era ben consapevole che il processo era irreversibile.
I piloti non solo non hanno più potuto influenzare il comportamento del velivolo ma secondo gli esperti non hanno nemmeno ritenuto necessario commentare la situazione critica. Non ci sono state comunicazioni registrate negli ultimi secondi di volo e l’equipaggio sembra essere morto in completo silenzio.
Gli inquirenti hanno affermato dunque che era impossibile per i piloti far uscire l’aereo dal rollio in tali condizioni e che solo per poco il velivolo non si è schiantato nel Patriot Park, proprio dove l’Il-112V avrebbe dovuto esibirsi.
Quindi la motivazione della tragedia potrebbe essere stata la scarsa affidabilità del prototipo per i voli di prova e la probabile “pressione” per il suo ingresso in servizio al più presto.
L’esemplare “Numero 1” precipitato, assemblato dalla PJSC VASO di Voronezh, era l’unico esemplare volante dell’Il-112V, mentre una seconda cellula funge da banco di prova statico.
Durante la sua breve vita, il primo prototipo è riuscito a effettuare solo 23 voli la maggior parte dei quali è durata solo pochi minuti. Inoltre non dimentichiamo che l’aereo è rimasto a terra per due anni (tra il 30 marzo 2019, data del primo volo e il 30 marzo 2021, data del secondo volo) a causa di numerosi difetti tecnici che dovevano essere eliminati (in primis l’eccessivo peso strutturale) mentre un’altra parte dei problemi sembra riguardasse proprio i motori TV7-117ST prodotti dalla Klimov.
Alla luce di questa situazione la decisione di mostrare il prototipo sperimentale in volo al MAKS 2021 tenutosi a luglio 2021 e poi al Forum Army-2021, tenutosi dal 22 al 28 agosto, inizia persino a sembrare azzardata nella migliore delle ipotesi.
Come ritengono gli esperti l’inutile fretta ha creato le condizioni per un disastro, anche se non è effettivamente chiaro se questa valutazione verrà inserita nelle conclusioni ufficiali della commissione del Minpromtorg.
Poco dopo l’incidente, com’è noto, il presidente russo Vladimir Putin ha assegnato postumo all’equipaggio l’Ordine del Coraggio per riconoscere – “l’atto disinteressato di coraggio, valore e dedizione dimostrati nel testare e padroneggiare la nuova tecnologia aeronautica”.
Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli
Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.