Se gli ex militari afghani si arruolano con lo Stato Islamico per combattere i talebani
Secondo quanto rivelato dal Wall Street Journal alcuni militari delle forze nazionali afghane addestrate da USA e NATO e fedeli al governo rovesciato in agosto dai talebani si starebbero rivolgendo allo Stato Islamico del Khorasan (IS-K) per ottenere protezione e sfuggire ai talebani
Sembra si tratti soprattutto di membri delle forze speciali e dell’intelligence (NSD), non a caso tra le poche forze che hanno opposto resistenza all’avanzata talebana dell’estate scorsa, i cui membri rischiano esecuzioni sommarie qualora venissero catturati dai talebani
Il numero di disertori che si uniscono al gruppo terroristico è relativamente piccolo, ma sta crescendo, riferiscono le fonti del WSJ che definiscono il fenomeno come motivato dalla disperazione ma che potrebbe incrementare le capacità operative dell’IS-K finora accreditato di uh numero di combattenti compreso tra alcune centinaia e poche migliaia di combattenti presenti soprattutto nella provincia orientale di Nangharar.
Secondo il WSJ, questi ex membri delle Afghan National Security and Defence Forces (ANSDF) “apportano allo Stato Islamico competenze critiche nella raccolta di informazioni e nelle tecniche di guerra, rafforzando potenzialmente la capacità dell’organizzazione estremista di contestare la supremazia dei talebani”.
Il report riferisce che “un ufficiale dell’Esercito Nazionale Afghano (ANA) che comandava il deposito di armi e munizioni dell’esercito a Gardez, la capitale della provincia sudorientale di Paktia, si è unito all’affiliata regionale del gruppo estremista, la provincia dello Stato islamico-Khorasan, ed è stato ucciso una settimana fa in un scontro con i combattenti talebani, secondo un ex funzionario afghano che lo conosceva”.
L’ex funzionario ha detto che molti altri uomini che conosceva, tutti membri dell’intelligence e dell’esercito, si sono uniti allo Stato Islamico dopo che i talebani hanno perquisito le loro case e hanno chiesto loro di presentarsi alle nuove autorità del Paese”, continua il rapporto.
“Un residente del distretto di Qarabagh, appena a nord di Kabul, ha detto che suo cugino, un ex membro anziano delle forze speciali afghane, è scomparso a settembre e ora faceva parte di una cellula dello Stato islamico”.
Oltre 300 mila poliziotti, militari e membri dell’intelligence Centinaia di migliaia di truppe nazionali afgane, ufficiali dell’intelligence e polizia non vengono pagati dal crollo del governo di Kabul appoggiato dagli Stati Uniti e anche nei mesi precedenti a molti reparti non erano stati corrisposti i salari. A questo si aggiunge la paura di presentarsi a lavorare o identificarsi come parte del precedente governo, specie per chi ha avuto incarichi di responsabilità o era membro di unità scelte e della NDS che hanno sempre dato filo da torcere ai talebani.
In attesa che emergano conferme più precise circa l’arruolamento degli ex militari afghani nei ranghi dell’IS-K l’impressione è che disoccupati, braccati dai talebani e abbandonati dall’Occidente, questi veterani possano arruolarsi nelle milizie del Califfato afghano, che pure avevano combattuto al pari dei talebani, ma che oggi rappresenta l’unica organizzazione attiva in Afghanistan contro il nuovo governo talebano dopo la rapida sconfitta della resistenza nella Valle del Panshjr.
Foto ANSDF, Op Resolute Support e IS-K
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