Anche Tuscania e GIS a protezione dell’ambasciata italiana a Kiev
“Come già Baghdad e Tripoli, ora anche nella capitale ucraina opera personale della 2a Brigata Mobile dei carabinieri, che comprende, oltre al 7° e al 13° Reggimento, anche il Reggimento paracadutisti Tuscania e il Gruppo di intervento speciale (GIS)”. Lo ha detto in una intervista al Corriere della Sera, il generale di brigata Nicola Conforti, vice capo del II Reparto del Comando generale che si occupa della proiezione estera dell’Arma dei Carabinieri.
“La sicurezza delle ambasciate italiane è uno dei principali compiti assegnati all’Arma in via esclusiva. Un impegno non privo di pericoli, come testimonia purtroppo l’uccisione l’anno scorso del carabiniere Vittorio Iacovacci” in Congo.
In Ucraina i carabinieri garantiscono la sicurezza dell’ambasciata a Kiev (nella foto sopra) e parteciperanno con gli specialisti del RIS alla task force europea presso la Corte penale internazionale dell’Aja, che indaga sui crimini di guerra.
Il generale Conforti ha sottolineato che “risale al 6 maggio scorso la firma di un’intesa tecnica di cooperazione in campo addestrativo con la Guardia Nazionale Messicana, forza di polizia a status militare istituita nel 2019 sul modello dell’Arma e dove è stato distaccato, per oltre un anno, un nostro ufficiale come advisor.
Abbiamo acquisito nel tempo competenze a sostegno dello sviluppo delle forze di sicurezza di Paesi di preminente interesse strategico nazionale sulla base di protocolli e accordi tecnici internazionali siglati dal Comandante generale, su delega del Capo di Stato Maggiore della Difesa. Come in Ruanda, dove è schierato dal 2017 un ufficiale superiore con funzioni di advisor dell’Ispettore generale della polizia nazionale.
Un impiego analogo l’abbiamo in corso in Moldavia dove per oltre 3 anni un colonnello dell’Arma ha fornito consulenza e assistenza per la riorganizzazione dei loro carabinieri”.
Attualmente sono circa un migliaio i carabinieri in missione all’estero anche in Niger (nella foto sopra), Gibuti, Somalia e Palestina, ha aggiunto il generale evidenziando il ruolo dell’hub internazionale di Vicenza che ospita dal 2005 il Centro di eccellenza per le Stability Police Unit, il quartier generale della Gendarmeria europea e il Centro di eccellenza Nato per la polizia di stabilità. “Abbiamo formato 12mila peacekeeper di 115 Paesi e 17 organizzazioni internazionali”.
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