Luci e ombre europee nell’industria della sicurezza e difesa
di Giovanni Pagani Senior Security Manager Centro Studi Itasforum
Volendo individuare e attribuire un significato al Diritto Internazionale, esso può definirsi come l’ordinamento della «Comunità degli Stati»: cioè un complesso di regole che in virtù della loro cooperazione si forma al di sopra di ciascun Stato e questi s’impegna a rispettarle con proprie norme anche di rango costituzionale. Si dice pure che il Diritto internazionale regoli «rapporti fra Stati», nel senso che le norme internazionali si indirizzano loro, creando diritti e obblighi giuridici. Questo vincolo è riassunto nella nota formula Pacta sunt servanda, fissata nella prima metà del Seicento da Ugo Grozio a fondamento della “civile convivenza tra i popoli” e ribadita dalla Convenzione di Vienna sul Diritto dei Trattati verso la fine degli anni Sessanta del secolo scorso.
Saremmo, tuttavia, preda di un grave errore se con la medesima espressione si volessero anche indicare le materie da comprendere in questa importantissima branca del diritto. L’odierno requisito che qualifica il Diritto internazionale è dato dalla circostanza che esso non regoli solo materie attinenti a rapporti interstatali, ma – pur indirizzandosi prevalentemente agli Stati – tenda anche a disciplinare i rapporti che si svolgono all’interno delle varie comunità (statali). Nel passato tali aspetti interni erano esclusiva competenza dell’ordinamento statale, mentre al Diritto internazionale era indirizzata la competenza sulle materie esterne (es.: Rapporti e Immunità diplomatiche, Alleanze, condotta di conflitti, ecc.): esso era un Diritto diplomatico e consolare, una disciplina nota soprattutto alle Facoltà di Scienze Politiche e di Giurisprudenza. Oggi, come detto, le cose stanno un po’ diversamente perché la vita moderna è fortemente dominata dalla dimensione internazionale, e sul piano giuridico questa caratteristica si traduce nella tendenza a trasferire la regolamentazione dei rapporti economici, commerciali, sociali, militari, ecc. dal piano nazionale a quello dell’ordinamento sovranazionale. Tutte queste materie sono spesso regolate da Convenzioni, cioè da quella categoria di norme che possiamo considerare non solo più numerosa ma anche più importante.
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Nato nel 1955 a Lucca, è laureato in Scienze Politiche a Indirizzo Internazionale. Le sue esperienze professionali lo hanno portato a operare presso le aziende Oto Melara, Alenia Marconi Systems e MBDA. È esperto di sicurezza nei trasporti di materiale bellico e ricopre l’incarico di responsabile aziendale dell’unità “Autorizzazioni di Pubblica Sicurezza e merci pericolose”. È un esperto qualificato in ambito AIAD (Associazione Industrie Aerospazio e Difesa) nei settori Trasporto e Merci pericolose e membro del Centro Studi per la Sicurezza Itasforum.