Finmeccanica torna in utile
“La nuova società unica partirà formalmente il primo gennaio 2016”. Lo ha detto l’a.d. di Finmeccanica Mauro Moretti (nella foto a sinistra) illustrando il nuovo modello basato sulle divisioni, confermando che verrà completato entro fine anno.
“Non intendiamo creare burocrazia extra, ma stiamo lavorando ad un reale cambiamento integrando e centralizzando”,ha sottolineato l’a.d., spiegando che il nuovo modello si basa su 4 settori (Elicotteri, Aeronautica, Elettronica Difesa e Sicurezza, e Spazio), da cui dipendono le divisioni.
Il consiglio di amministrazione, che ha approvato una semestrale che torna in utile dal rosso del 2014, ha dato disco verde all’avvio formale delle operazioni per inglobare all’interno di Finmeccanica cinque società del ‘core business’, che diventeranno così ‘divisioni’.
Le aziende coinvolte da questa rivoluzione (la Finmeccanica di oggi è il frutto della societarizzazione avviata negli anni Novanta), che allinea il Gruppo a quanto fatto dagli altri concorrenti europei, sono le partecipate al 100% dei settori core dell’Aerospazio, Difesa e Sicurezza: OTO Melara, Whitehead Sistemi Subacquei, Alenia Aermacchi, AgustaWestland, Selex ES.
A partire dal 2016, quando formalmente partirà questa nuova avventura delle divisioni, le loro attività verranno esercitate dalla stessa Finmeccanica attraverso proprie specifiche divisioni, coordinate da appositi settori.
L’obiettivo del progetto di divisionalizzazione – ricorda il Gruppo – è di “realizzare una più efficiente ed efficace operatività delle attività industriali e di ridurre i costi di gestione del business grazie al conseguimento di economie di scala ed alla massimizzazione delle sinergie”.
Diverse le modalità con cui avviene questa operazione: OTO Melara e Whitehead Sistemi Subacquei vengono fuse per incorporazione; mentre per Alenia Aermacchi, AgustaWestland e Selex ES viene fatta una scissione parziale e vengono inglobati solo alcuni asset (gli altri finiranno in una sorta di ‘bad company’).
I progetti di fusione e scissione sono stati approvati sia dal cda di Finmeccanica, che dai consigli delle singole società: mancano ora l’ok delle assemblee straordinarie delle società e un nuovo cda della holding.
Finmeccanica intanto incassa anche i risultati positivi dei primi sei mesi dell’anno: utile netto ordinario di 91 milioni di euro dal rosso di 61 milioni del primo semestre del 2014 e utile netto di 111 milioni (-39 milioni lo scorso anno); ricavi in crescita del 4,6% a 5,973 mld; Ebita positivo per 450 milioni (+45%), Ebit positivo per 351 milioni (+93%).
Gli ordini pari a 5,539 miliardi segnano un -6,6% (da attribuire al calo negli Elicotteri e Aeronautica che nel 2014 “avevano beneficiato di importanti ordini straordinari”) ma sono comunque sopra le previsioni.
Spicca la performance ribaltata di Drs (aumentano gli ordini e i ricavi; l’Ebita torna positivo), a conferma della volontà di Moretti di non venderla e di tenerla nel gruppo. Sulla base di questi numeri, e in considerazione anche delle aspettative per il prossimo semestre, Finmeccanica conferma quindi le previsioni per il 2015.
(con fonti ANSA, AGI)
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