MILIZIANI CECENI NEL JIHAD SIRIANO
AGI/Reuters – Affiancato da una ventina di uomini armati fino ai denti, Omar Abu al-Chechen si inginocchia sul tappeto e arringa i presenti: i musulmani devono fare la ‘jihad’ contro il presidente siriano, Bashar al-Assad. Vestito quasi completamente di nero, l’estremista parla in russo, immediatamente tradotto in arabo, e dice che l’istituzione di un califfato e’ a portata di mano. Il video, diffuso da poco, evidenzia il ruolo dei miliziani provenienti dal Caucaso del Nord nella crisi in Siria, estremisti schierati a fianco dei ribelli che combattano il regime di Damasco, fortemente sostenuto da Mosca.”La jihad ha bisogno di molte cose, soldi innanzitutto: molto dipende dal denaro, oggi, per la jihad”, aggiunge al-Chechen, il nome di battaglia del guerrigliero, leader di quello che i ribelli e i siti di opposizione siriana chiamano la Brigata dei Migranti. “C’e’ sfuggito tante volte nel passato, ma oggi veramente c’e’ la possibilita’ di stabilire (uno Stato islamico)”, continua. I ribelli siriani hanno confermato che il leader ceceno della brigata, il cui nome non e’ chiaro, e’ effettivamente in Siria. “E’ la prima volta che un numero elevato di ceceni prende parte a un’azione militare all’estero”, commenta Mairbeck Vatchagayev, un analista che lavora a Parigi, smentendo l’opinione diffusa che i ceceni hanno combattuto a fianco dei talebani in Afghanistan o in Iraq. Secondo i ribelli siriani, gli estremisti ceceni arrivati in Siria dal Caucaso del Nord sono decine, forse un centinaio, e sono uomini di cui difficilmente si puo’ immaginare un ritorno nel Caucaso del Nord, considerato che la regione e’ a un passo da Sochi, sul Mar Nero, la zona turistica dove nel 2014 Mosca ospitera’ le Olimpiadi Invernali del 2014. Secondo una fonte dell’opposizione siriana, quello ceceno e’ il secondo gruppo straniero piu’ corposo dopo il libico. Diciassette di loro sono morti nei combattimenti all’esterno di Aleppo, nelle scorse settimane
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