Usa e Gran Bretagna spiano le operazioni aeree israeliane
di Massimo Lomonaco – ANSA
Spie in cielo: l’intelligence americana e britannica hanno sorvegliato le attività militari dei droni israeliani dal 2000 e quelle degli aerei da combattimento dello stato ebraico nel 2008 durante la guerra con Gaza. Una operazione – chiamata in codice ‘Anarchist’ – svelata dalla carte dell’analista del Datagate Edward Snowden e ricostruita da Yediot Ahronot, Der Spiegel e Intercept. Israeleha detto di “non essere sorpreso” quanto piuttosto “deluso” dal comportamento degli alleati.
Secondo la ricostruzione dei media, il programma di intercettazione è stato messo a punto dal Quartier generale delle comunicazioni inglese in collaborazione con la National Security Agency (NSA) ed ha monitorato da Cipro i droni e gli aerei israeliani. Un occhio elettronico che ha violato i sistemi militari israeliani consentendo di “rubare” le riprese effettuate dalle telecamere dei droni stesse. Incluse una serie di foto relative al 2009 e 2010 che appaiono mostrare missili portati dagli aerei senza pilota.
Il programma – secondo le carte – avrebbe anche sorvegliato droni dalla Siria e dagli Hezbollah in Libano, ma il grosso del lavoro ha riguardato le operazioni militari israeliane con un’attenzione a possibili attacchi di Israele all’Iran. ‘Anarchist’ ha operato – secondo i media – da un’installazione della Royal Air Force nelle montagne di Trodoos, il punto più alto dell’isola di Cipro. Considerato dall’intelligence americana e britannica – ha scritto Intercept – come un posto unico ai fini dell’intercettazione, il luogo offre un accesso perfetto per monitorare quello che succede nei cieli, e non solo, del Levante, del Nord Africa e della Turchia.
Sempre secondo Intercept, ‘Anarchist’ ha consentito agli Usa e alla Gran Bretagna di avere un posto virtuale a bordo sia dei droni sia degli aerei da combattimento israeliani e di apprendere molto del modus operandi e della tecnologia degli aerei senza pilota dello stato ebraico.
Al tempo stesso i documenti – ha aggiunto – gettano luce sulle “relazioni conflittuali tra Usa e Israele e sulle preoccupazioni americane per potenziali azioni di destabilizzazione dello stato ebraico nella regione”.
Se per ora non ci sono reazioni statunitensi e britanniche alle nuove rivelazioni che vengono dalle carte di Snowden, a reagire è stata invece Israele. “Non siamo sorpresi – ha detto il ministro per le infrastrutture nazionali e in passato responsabile del dicastero della sicurezza, Yuval Steinitz.
Sappiamo che gli americani spiano tutto il mondo, anche noi, che pure siamo loro amici”. Ma non ha nascosto certo “un senso di delusione”. “Visto – ha aggiunto – che da decine di anni noi non spiamo, non raccogliamo informazioni di intelligence e non facciamo sforzi di decrittazione negli Stati Uniti”.
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