BERLINO VUOLE GUIDARE L’EUROPA, ANCHE NELLA DIFESA
La Germania archivia 70 anni di basso profilo militare e intende giocare in futuro un ruolo più incisivo nelle questioni militari, tanto in ambito Nato che Ue. Un’ambizione scritta nero su bianco nel nuovo piano pluriennale della Bundeswehr presentato ieri, il nuovo Libro bianco del Dipartimento della Difesa dopo che quello precedente risaliva al 2006.
Il documento punta, a lungo termine, a costruire l’Europa della Difesa, progetto datato ma che riemerge non casualmente subito dopo il Brexit che lascia di fatto a Berlino e Parigi il ruolo di “potenze” europee.
“La Germania è considerata sempre di più come un attore chiave in Europa”, si legge nel Libro Bianco, ha la responsabilità di contribuire a definire l’ordine del mondo in modo attivo” ed è pronta ad “assumersi le proprie responsabilità direttamente” affrontando le sfide “umanitarie e della sicurezza”.
Il nuovo ruolo di Berlino era già stato anticipato nei mesi scorsi dal Ministro della Difesa, Ursula van der Leyen (nella foto d’apertura).
Si tratta di una rivoluzione epocale dopo che, nel 1994, la Corte Suprema tedesca ha consentito la partecipazione di truppe tedesche ad azioni multilaterali di pace, in Somalia e poi Bosnia, Kosovo, Afghanistan e Mali fino all’invio di aerei e istruttori (e armi per i peshmergha) in Kurdistan iracheno (foto sotto) nell’ambito della Coalizione contro l’Isis.
“La nostra sicurezza si basa su una forte e impegnata Alleanza Atlantica così come su una Unione europea unita e resistente”, ha scritto Angela Merkel nella prefazione al documento politico ma, come ha raccontato anche Analisi Difesa nei giorni scorsi, la Brexit e le tensioni con gli Stati Uniti in ambito NATO hanno accentuato la voglia di “difesa europea” in Germania, Francia e Italia.
Il documento prevede l’incremento delle risorse finanziarie destinate alla Difesa alla Bundeswehr ma Berlino ha anche in programma di permettere a ogni cittadino di Stati membri dell’Unione europea di arruolarsi nelle forze armate tedesche a unirsi alle forze armate tedesche finora aperte solo ai tedeschi.
Un’iniziativa che potrebbe consentire a Berlino di arruolare il meglio dei volontari e degli ufficiali presenti nella Ue grazie a retribuzioni e benefit superiori a quelli offerti da molti partner ma che trova però la forte opposizione delle associazioni d’arma tedesche.
Del resto anche in passato, quando la Germania si è data ambizioni “imperiali”, ha incorporato moltissimi stranieri nelle sue forze armate.
Foto: Bundeswehr
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