P-8I NEPTUNE PER LA MARINA INDIANA

Il governo indiano ha approvato l’acquisto di 4 pattugliatori marittimi a lungo raggio Boeing P-8I Neptune. La commessa, dal valore pari a 1 miliardo di dollari, va ad aggiungersi a quella siglata nel 2009 che permise l’entrata in servizio di 8 Neptune nel 312° Squadrone Aeronavale indiano di stanza nella base di Rajali.

Il velivolo P-8I Neptune è una variante del P-8A Poseidon specificatamente modificata per soddisfare i requisiti della Indian Navy che cercava un avanzato aereo da pattugliamento strategico con capacità multiruolo col quale sostituire la flotta di Tupolev Tu-142 in servizio da quasi 30 anni.

Capace di raggiungere una velocità di 900 km e coprire un raggio d’azione di 2.200 km, il Neptune è in grado di svolgere efficacemente missioni antisom, attacchi ad unità navali di superficie e ad obiettivi costieri, ed attività di intelligence.

L’armamento è composto da missili antinave Harpoon Block-II, siluri Mk-54 e bombe di profondità della serie Mark 82. L’aereo è dotato, inoltre, di un radar APY-10 che gli permette di acquisire ed elaborare accurate informazioni in missioni diurne/notturne in qualsiasi condizione meteorologica, e di un sistema di comunicazione e scambio dati prodotto dall’industria locale BEL (Bharat Electronics Limited) capace di mettere in contatto i P-8I con tutti i dispositivi navali e terrestri della Indian Navy.

L’accordo conferma e sottolinea l’importanza della collaborazione tra Stati Uniti ed India in campo navale, in particolare nella lotta antisom.

Ciò rispecchia l’interesse comune a contrastare l’avanzata della Marina cinese in tutto l’Oceano Indiano, alla luce dell’entrata in servizio dei sommergibili strategici classe Jin, dei cacciatorpediniere Type-052D e della costruzione di una nuova portaerei nei cantieri navali della città di Dalian.

L’annuale esercitazione congiunta “Malabar”, che da qualche anno vede operare insieme gli equipaggi dei P-8A Poseidon americani con quelli dei P-8I Neptune indiani, dimostra quanto sia sentita la creazione di una strategia comune di contenimento delle ambizioni marittime di Pechino, la cui efficacia dipenderà anche dalla condivisione di mezzi, informazioni e formazione degli equipaggi.

Fonte: CESI

Foto Boeing e Marina Indiana

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